Dopo aver cancellato i voucher evitando, così, il referendum promosso dalla CGIL che aveva raccolto milioni di firme, il governo li ha ripristinati con nome diverso estendendoli alle imprese sotto i 5 dipendenti: inizia così la nota che pubblichiamo di seguito di Giorgio Langella, segretario regionale del PCI Veneto. Una decisione approvata in commissione con i voti di PD, FI, Lega, ALA, AP (ex NCD). La reintroduzione dei voucher, inoltre, fa parte della cosiddetta "manovrina" sulla quale il governo intende porre la fiducia. Una scelta che, oltre ad essere una vera e propria truffa ai danni dei cittadini, è palesemente anticostituzionale in quanto reintroduce, peggiorandolo, quello che era oggetto di referendum abrogativo.
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"Il Governo non mette i soldi e in questo modo non si garantiscono i servizi". È questo il motivo che ha spinto Cgil, Cisl, Uil a manifestare, questa mattina, a Palazzo Nievo sede della Provincia di Vicenza. Con la riforma attuata dall'ex premier Matteo Renzi il Governo ha tagliato le risorse alle Province facendo venir meno i fondi utili a garantire i servizi come manutenzione delle scuole e delle strade, tanto per citarne alcuni. I sindacati lamentano il fatto che i dipendenti della Provincia si Vicenza sono stati dimezzati. "Collaboriamo col presidente Achille Variati - dice Ruggero Bellotto di Cisl - lui vuole la nostra stessa cosa. Non ci sono soldi per le scuole ed è grave, anche gli stipendi sono a rischio e questo succede in tutta Italia. Chiediamo al premier Gentiloni di riparare gli errori di renzi. Le Province sono necessarie per i cittadini e il territorio. Il governo è miope, vogliamo un'inversione di rotta".
Come rende noto l'assessore regionale alla sanità , Luca Coletto, che ringrazia la Magistratura per aver "risolto" il caso dell'aborto ritardato dalla struttura sanitaria veneta, l'esito finale delle indagini sul presunto caso della signora di Padova che, volendo abortire, avrebbe dovuto peregrinare attraverso 23 ospedali per ottenere la prestazione, ha stabilito,, che "il 15 dicembre 2015 fu richiesta la prestazione; il 23 dicembre fu fatta la visita; il 12 gennaio fu effettuato l'aborto. Tutto in 28 giorni, abbondantemente entro tutti i limiti di tempo del mondo. Altro che odissea! L'odissea l'hanno vissuta operatori e sanitari sbattuti in prima pagina come dei mostri".
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L'adesione allo sciopero alla Miteni di ieri, 28 marzo 2017, si è attestato oltre l'80% (su 126 ben 101 hanno aderito allo sciopero). Vanno esclusi però i lavoratori comandati. Una delegazione è partita a fine mattinata per giungere all'appuntamento con la Giunta regionale a Palazzo Ferro Fini dove si stava svolgendo la riunione del Consiglio regionale. La delegazione sindacale era composta dalle RSU aziendali, dai segretari Cgil Cisl e Uil di Vicenza e del Veneto sia di categoria, sia delle tre confederazioni. Per la Cgil vicentina erano presenti il segretario generale Giampaolo Zanni e la segretaria generale FILCTEM (che rappresenta i tessili e i chimici) Verena Reccardini.
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Si sono tenute in data odierna, in seduta congiunta Prima e Seconda Commissione consiliare permanente, le audizioni con i soggetti portatori di interesse in ordine alla proposta di variazione generale al bilancio regionale di previsione 2017 - 2019, ai fini del completamento della Superstrada Pedemontana Veneta. Sono stati ascoltati i Sindaci dei Comuni interessati, ubicati nelle provincie di Treviso e Vicenza, le associazioni di categorie economiche in rappresentanza del sociale, del commercio, dell'artigianato e dell'agricoltura veneta, le maggiori sigle sindacali (CGIL, CISL e UIL) e alcune associazioni ambientaliste particolarmente attive nel territorio. In modo quasi univoco è emersa la priorità di completare quanto prima, ed in modo trasparente, un'opera strategica per il Veneto, rivolgendo tuttavia un'attenzione particolare nell'individuazione di tempi certi per indennizzare gli espropriati e realizzare le necessarie opere complementari.
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La CGIL ha preso in esame la documentazione pubblica a disposizione della Superstrada Pedemontana Veneta, da ora SPV, concessione di costruzione e di gestione dell'infrastruttura. In data 9 marzo u.s. abbiamo trasmesso a tutto il Consiglio un primo comunicato con un netto giudizio politico sulla manovra illustrata dal Presidente della Giunta il 7 marzo 2017. Ora vi depositiamo la presente nota a corredo documentale della espressione di parere tecnico sulla documentazione relativa all'oggetto. Premessa. Corre l'obbligo di far rilevare che il tempo concesso per la formulazione di un parere è decisamente stretto, soprattutto se è richiesto l'esame approfondito della documentazione riguardante la costruzione e gestione della SPV.
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La scrivente Organizzazione Sindacale, si legge in una nota della CGIL Veneto, ha preso in esame i contenuti dei due Pdl in oggetto ed esprime le seguenti osservazioni, finalizzate a sollecitare e garantire piena coerenza tra i provvedimenti da adottare e le positive finalità dichiarate da entrambe le proposte di legge: La valorizzazione della biodiversità nelle aree protette non deve essere soggetta a vincoli incongrui e predeterminati come la "limitazione e razionalizzazione della spesa", ma deve collocarsi nella prospettiva condivisibile di una gestione improntata a efficienza, efficacia, economicità . Per questa ragioni riteniamo che non sia accettabile, nel triennio 2017 - 2019, una riduzione delle già magre risorse destinate alle aree protette della Regione Veneto.
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"Forse era logico pensare che la Corte Costituzionale avrebbe dichiarato inammissibile il referendum sull'articolo 18": è così che inizia la nota del PCI - FGCI federazioni del Veneto che pubblichiamo di seguito. Lo ha fatto - continua la nota di Giorgio Langella - a maggioranza rendendo evidenti le diverse interpretazioni dei giudici costituzionali. I giornali ci dicono che quella che ha vinto è la "linea" di Giuliano Amato nominato in Corte Costituzionale dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. È altrettanto logico pensare che l'ex presidente del consiglio Giuliano Amato abbia espresso una posizione filogovernativa che fosse utile a realizzare una politica in linea con i dettami del padronato nazionale e internazionale. Così, il referendum che chiedeva il ripristino dell'articolo 18 per il quale la CGIL aveva raccolto milioni di firme, non si farà .
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(ANSA) - ROMA, 8 GEN - Quella in corso sui voucher "è una strumentalizzazione un po' insopportabile. Sulla circolare si è voluto trasformare quello che è un normalissimo atto interno in un caso che non esiste". Al quarto giorno di polemica sull'utilizzo dei buoni lavoro da parte della Cgil, il segretario confederale, Nino Baseotto, responsabile delle politiche organizzative del sindacato ed autore, insieme a Tania Scacchetti, della mail interna indirizzata ai dirigenti nazionali e locali su come rispondere in merito, dice la sua, respingendo gli attacchi cha da più parti si stanno scatenando sul sindacato, proprio a ridosso della pronuncia della Consulta sulla legittimità dei referendum proposti dall'organizzazione. "Non voglio fare dietrologie su quali fini ci siano - continua - ma mi sembra una strumentalizzazione motivata dalla contrarietà alla nostra proposta di abrogazione dei voucher".
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