"Bocciatura" Corte dei Conti della SPV: il CoVEPA la annuncia, Zaia minimizza, attaccano Cappelletti (M5S), Puppato e Zanoni (PD)
Venerdi 12 Maggio 2017 alle 10:12 | 0 commenti
Pubblicato l'11 maggio alle 20.58, aggiornato il 12 alle 10.12. La sezione centrale di controllo della Corte dei Conti, come annunciato dal CoVePA, Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa, il cui comunicato riportiamo a parte in dettaglio, ha rinnovato le richieste di chiarimento sulle criticità già segnalate sulla passata gestione commissariale della Superstrada Pedemontana Veneta e se ha concesso, da un lato, una proroga fino al 30 giugno, dall'altro per mano del magistrato istruttore dottor Antonio Mezzera ha firmato una nuova e clamorosa nota relativa all'ispezione sulla Pedemontana Veneta che la Corte dei Conti intende proseguire. Infatti emergono ancora deflagranti e gravi inadempienze, sottolineate nelle nuove 13 richieste inviate alle amministrazioni coinvolte (clicca qui per l'allegato che approfondiremo).
Al riguardo la Regione del Veneto, in una sua nota, conferma che la redazione del documento è in corso di completamento, che i chiarimenti saranno precisi e puntuali per ciascuno degli argomenti trattati e che il materiale sarà inoltrato ben prima di tale data. A ribadire la strategicità dell'infrastruttura c'è sempre la nota che a nome di Luca Zaia che la definisce un'opera indispensabile al sostegno delle economie di alcuni fra i distretti industriali più forti d'Europa.
Confermando, quindi, la necessità di completare l'arteria nel tempo più breve possibile, la Regione del Veneto ribadisce la totale collaborazione con la Corte dei Conti di cui, come sempre, si dichiara a completa disposizione.
Nel frattempo la posizione della Corte dei Conti viene commentata da Enrico Cappelletti del M5S e dai Dem Laura Puppato e Andrea Zanoni come di seguito riportiamo.
Per la SPV un nuova plateale bocciatura per Luca Zaia da parte della Corte dei Conti, afferma Cappelletti
"E' l'ennesimo atto, speriamo la stroncatura definitiva, di una opera pubblica nata male con Galan e gestita peggio con Zaia; un' opera che sembra essere stata pensata e progettata più per l'interesse di pochi soggetti privati che non per quello dei cittadini. A rafforzare questa convinzione il fatto che Zaia - non avendo argomentazioni per replicare alle osservazioni della Corte - abbia lasciato decorrere il termine di 6 mesi senza proferire parola, in violazione della legge 20/1994. Spietata quest'ultima analisi della Corte: le citicità rilevate "risultano non risolte": lentezza dell'opera, carenze progettuali, "clausole convenzionali particolarmente favorevoli alla parte privata", eccessivo incremento dei costi, carenze sulla rendicontazione. Insomma un disastro su tutta la linea" lo afferma il Senatore Enrico Cappelletti del M5S.
"Le gravi osservazioni della Corte a quest'opera - continua il senatore pentastellato - sono anche quelle che porta avanti da anni anche il M5S. Ci affianchiamo dunque alla Corte dei Conti per sollecitare Zaia a rispondere a queste domande: perché la Regione é ricorsa al project financing se vi sono solo svantaggi per il soggetto pubblico? Perché tutto il rischio di mercato é stato fatto ricadere sulla Regione, in palese contraddizione con la ratio del ricorso alla finanza di progetto? Perché le stime di traffico sono state, guarda caso, tutte sbagliate in eccesso, esponendo la regione al rischio di ulteriori pesanti esborsi pubblici? Perché a distanza di sette anni, nonostante il closing finanziario sarebbe dovuto intervenire entro 24 mesi dal contratto definitivo, la regione non ha invocato l'inadempimento contrattuale ed intascato le fideiussioni? Perché si é optato per un radicale mutamento del contratto, in violazione delle norme europee, arrivando a snaturare il rapporto contrattuale originale? A quanto ammonteranno gli ulteriori pesanti esborsi pubblici dovuti alla realizzazione delle opere complementari, a fronte di oneri finanziari già lievitati da 800 milioni ad oltre 3 milioni di euro per la realizzazione dell'opera?" conclude Cappelletti.
Superstrada Pedemontana Veneta, Laura Puppato: "è game over, Corte dei Conti sancisce fallimento dell'opera, la Regione non può più chiudere gli occhi"
"Sarà danno erariale, manca l'ufficialità , ma l'intenzione di aprire la procedura è evidente dalla nota della Corte dei Conti del 10 maggio 2017, una vera e propria bomba che farà scoppiare il progetto SPV e probabilmente avrà riflessi sull'intera vita politica del Veneto. Se Zaia credeva di poter dormire sereno fino ad ottobre blaterando di autonomia, ora dovrà fare i conti con questo perché entro 30 giorni avremo tutte le risposte che chiediamo da anni e questa volta non potrà sfuggire dicendo che i documenti sono secretati". Lo dice Laura Puppato, commentando la nota della Corte dei Conti inviata a Regione, SiS, diversi ministeri e le amministrazioni comunali coinvolte dal progetto.
"La Corte dei Conti ha messo in fila tutti i problemi che abbiamo più volte sollevato, a partire dal partenariato pubblico-privato che non solo non ha prodotto alcun risparmio, ma anzi ha fatto esplodere i costi e messo in forte dubbio la conclusione dei lavori, le previsioni di traffico completamente sballate e che oggi vorrebbero farci credere come conseguenza della crisi quando tutte le altre autostrade venete hanno invece aumentato il traffico rispetto al periodo precedente al 2008, l'assenza, folle, di una clausola nel contratto che prevedesse che il privato perdesse il contratto in caso di inadempienza finanziaria, l'esplosione del contributo pubblico da 173 a 914 milioni di euro, i ritardi con cui vengono indennizzati gli espropriati, la mancanza delle opere accessorie nel calcolo totale della spesa - ha continuato Puppato - insomma un disastro sotto ogni punto di vista, in cui Zaia e la Lega Nord ci hanno trascinato, nonostante da anni avessimo più volte previsto l'attuale situazione. Finiremo per pagare quest'opera con 12 miliardi di soldi pubblici, senza alcuna garanzia di rientrare delle spese tramite il pedaggio. Il mercato privato non crede minimamente nella redditività della SPV e infatti anche questa settimana è andata deserta una gara per un mutuo di soli 300 milioni".
"Ora non si perda tempo, si tolga alla SIS il lavoro e si ricominci con una nuova gara, un progetto più leggero ed economico, solo così salveremo i conti della nostra regione, dopodiché sarebbe il caso che chi ci ha portato a questo punto si ritiri a vita privata per manifesta incapacità di governare la nostra regione" ha concluso Puppato.
Andrea Zanoni (PD): "Dalla Corte dei Conti doccia fredda sulla Superstrada Pedemontana, sono cavoli amari per Zaia e la sua tassa perché si parla di violazioni di norme e danno erariale"
"Per Zaia, la sua giunta e la maggioranza sono cavoli amari, perché la Zaiatax ed il terzo atto aggiuntivo vengono giudicate dalla Corte dei Conti addirittura passibili di violazione del diritto comunitario" - è il commento a caldo del consigliere regionale del PD Andrea Zanoni sulla circolare di ieri della Corte dei Conti che aggiunge "Altre omissioni vengono rilevate sulle procedure ambientali relative alle leggi sulle valutazioni degli impatti con il rischio concreto di vedere arrivare addirittura delle procedure di infrazioni comunitarie. Ma ancor più grave è l'accusa del potenziale danno erariale tirato in ballo nella premessa che dovrebbe far tremare più di qualche poltrona. Queste sono tutte questioni che avevamo sollevato in Commissione Ambiente ed in Consiglio ma evidentemente sottovalutate dalla giunta Zaia e dalla sua maggioranza, dovrebbero mettere subito in discussione tutta la manovra e i relativi atti della Zaiatax evitando oneri e rischi per il pubblico."
La Corte dei Conti con una Circolare datata 10 maggio 2017, firmata dal magistrato delegato della Sezione di Controllo, Dott. Antonio Mezzera, trasmessa a 83 destinatari, tra i quali i vari ministeri, la Regione Veneto, Veneto Strade, le province di Vicenza e Treviso, la CDP, la BEI, la Sis e i 38 comuni interessati ha evidenziato, in maniera ferma ed impietosa, ben 13 punti sulla Superstrada Pedemontana Veneta riguardanti omissioni, mancanza di informazione, violazioni di leggi statali e comunitarie.
Nella lettera viene evidenziato che molte delle amministrazioni destinatarie della circolare, Regione Veneto in testa, hanno violato la legge 20/1994 non avendo risposto alle richieste della Corte dei Conti sulla Superstrada Pedemontana illustrate nell'adunanza del 6 ottobre 2016. Viene altresì fatto un elenco delle amministrazioni pubbliche, tutti ministeri, che invece hanno ottemperato alla richiesta di informazioni.
In particolare la Corte dei Conti sottolinea che sulla superstrada pedemontana veneta non sono ancora chiarite e risolte queste criticità : carenze progettuali, computo espropri, clausole favorevoli al privato limitative del rischio d'impresa, problematiche ambientali, incremento costi, direzione lavori, oneri e penali rilevanti per i bilanci pubblici, ecc., chiarimenti che dovranno pervenire alla stessa Corte dei Conti entro il 30 giugno 2017, data di una nuova convocazione della Sezione Centrale di Controllo sulla Gestione delle Amministrazioni dello Stato.
Questi in sintesi i 13 punti toccati nel documento che inizia con un cappello dove, per la prima volta, si fa esplicito riferimento al "potenziale danno erariale" addebitabile alle amministrazioni coinvolte.
Al punto 1 si evidenzia come la difficoltà del closing finanziario venga affrontata col finanziamento del pubblico in contrasto con i principi del project financing.
Al punto 2 si affronta la spinosa questione delle previsioni dei flussi di traffico.
Al punto 3 si ricorda che il rapporto col privato può arrivare a risoluzione del contratto in mancanza di closing finanziario come previsto dal codice dei contratti non oltre i 24 mesi (art.144 comma 3-quater). Inoltre si sottolinea che l'opera è stata avviata solo con l'utilizzo di risorse pubbliche.
Al punto 4, uno dei più delicati, viene messo in discussione l'atto aggiuntivo, oggetto di variazione di bilancio a fine marzo 2017 con l'introduzione della Zaia Tax. La Corte dei Conti fa riferimento ad un comunicato della Regione Veneto segno che non ha mai ricevuto i documenti ufficiali dalla Regione Veneto. Viene ricordato che i contributi pubblici in conto capitale arrivano a 915 milioni di euro mentre quelli in conto esercizio arrivano a ben oltre 7 miliardi di euro. Qui si parla esplicitamente del rischio di "violare consolidati principi comunitari" snaturando l'originario rapporto con eliminazione dei pedaggi, un canone per il privato, pedaggi alla regione con trasferimento del rischio al pubblico.
Al punto 5 vengono ricordati gli ulteriori fondi pubblici necessari per "alcuni tratti di viabilità " e l'impossibilità della quantificazione degli stessi.
Al punto 6 e 7 vengono ricordate le problematiche della viabilità complementare nel comune di Breganze (VI) e le opere di viabilità connesse alla superstrada nel comune di Povegliano (TV).
Al punto 8 si chiedono lumi sulle problematiche della "contabilità speciale".
Al punto 9 si ricordano le tempistiche e i mancati pagamenti di parte degli espropriati ricordando che su 174 milioni di indennità concordate sono stati pagati solo 43 milioni di euro.
Al punto 10 viene ricordato che non è stata ancora effettuata la "verifica di ottemperanza" alle prescrizioni in attesa del "progetto definitivo".
Al punto 11 si evidenzia che il Ministero dell'Ambiente ha lamentato l'impossibilità di procedere all'attività del monitoraggio ambientale. Il ministero tra l'altro in data 3 aprile 2017 ha scritto alla regione per ottenere la documentazione chiesta a suo tempo al Commissario relativa alle attività svolte a livello ambientale, un report trimestrale di monitoraggio ambientale, una relazione organica, un cronoprogramma, in modo da applicare le norme statali di derivazione comunitaria sulla verifica della corretta esecuzione dell'opera e sull'osservanza delle prescrizioni ambientali.
Al punto 12 si evidenzia che il Ministero dei Beni Culturali e Turismo ha sottolineato che non sono state recepite sufficientemente ed adeguatamente le valutazioni effettuate dalle soprintendenze competenti.
Al punto 13 infine si chiedono informazioni sulla chiusura della "contabilità speciale".
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