Enrico Cappelletti e Manuel Brusco (M5S): “La Regione ha rischiato il crac a causa del progetto, incomprensibili le scelte di Zaia”
Mercoledi 8 Marzo 2017 alle 17:20 | 0 commenti
La Regione ha rischiato il crac a causa della Pedemontana: a dirlo sono il
parlamentare del Movimento 5 Stelle Enrico Cappelletti e il consigliere
regionale pentastellato Manuel Brusco. "Appare ora del tutto chiaro che la Regione Veneto ha rischiato il crac economico-finanziario, a causa dei contratti firmati (e non a caso segretati) prima da Giancarlo Galan e poi Luca Zaia, e da Vernizzi - spiega Enrico Cappelletti - va notato che a fronte dei 18,8 miliardi che la Regione avrebbe voluto riconoscere al concessionario, adesso ne concederebbe "solo" 12,1".
Con il suo intervento in consiglio regionale, dunque, Luca Zaia ammette di aver sbagliato tutti i conti, arrivando in prima battuta a garantire al concessionario addirittura 6,7 miliardi in più rispetto a quelli
considerati ora congrui. "Pare fossero tutti sbagliati anche i flussi di traffico, che sembrano essere stati fatti ad arte per figurare come finanziabile un progetto che non lo è - sottolinea Manuel Brusco - il problema è che i project financing, ora quelli di Luca Zaia e prima quelli di Giancarlo Galan, sembrano fatti solo per realizzare opere pubbliche senza i controlli previsti dal codice degli appalti e dilapidare enormi risorse pubbliche". Opere che, come ha avuto modo di dire con un video e con un intervento molto edulcorato in aula lo stesso Luca Zaia, pagheranno i cittadini. "Tutto questo andrà a scapito dei cittadini che rischiano di dover pagare l'opera due volte - avvertono i due esponenti del Movimento 5 Stelle - la superstrada doveva costare inizialmente 750 milioni e non prevedeva alcun pedaggio. Adesso il costo dell'opera supera i 3 miliardi e i cittadini dovranno pagare anche i pedaggi tra i più cari d'Europa". "È incomprensibile come la Regione debba pagare un'opera che avrebbe dovuto essere pagata dai privati - è il commento finale - ed è incomprensibile il motivo per cui Luca Zaia non ha chiesto la risoluzione dei contratti e bandito una nuova gara, considerato l'inadempimento del concessionario, impossibilitato a realizzare l'opera in mancanza del closing finanziario".
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