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Gli episodi criminali, come la violenza alla studentessa in stazione a Trieste, crimine odioso e intollerabile, rendono ulteriormente più difficile il lavoro di chi da anni cerca di costruire ponti tra le comunità residenti e i richiedenti asilo accolti nel nostro paese, specialmente nel nord Italia, dove monta da tempo una protesta xenofoba e anti-immigrati fomentata dalla Lega Nord e altri partiti". Lo dice
Laura Puppato nella nota che pubblichiamo, tornando sull'episodio di Trieste. "
Nel momento in cui l'Italia accoglie i richiedenti asilo, con essi si crea un patto sottinteso di fiducia reciproca, per cui il profugo trova un luogo dove cercare di ricostruirsi una vita lontano dai pericoli che l'hanno portato a fuggire dalla propria terra e in cambio si impegna a rispettare le regole del paese che lo sta ospitando e a provare ad inserirsi nella nuova società che ha costumi e usanze precedenti al suo arrivo", ha detto Puppato.
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Io sono di Melara, non veneziana. Ma sono anche di Bergantino, Castelmassa, Ficarolo e tutti gli altri Comuni rivieraschi fino ad Occhiobello e proseguendo poi fino a Corbola". La consigliera regionale del
M5S Patrizia Bartelle diserta la seduta a Palazzo Ferro-Fini dedicata al ricordo della fine della Serenissima sancita dall'occupazione napoleonica. "
La 'nostra' Melara - spiega la Bartelle -
che prendo ad esempio, oggi provincia di Rovigo e della Regione del Veneto, non è mai stata dominata dalla Repubblica di Venezia e come Melara non sono mai stati veneziani nemmeno gli altri Comuni della cosiddetta Sinistra Po o Transpadana Ferrarese che dir si voglia. Nel 1796, quando Napoleone rivolse le armi contro gli Stati Pontifici, impossessandosi di Ferrara, il destino di queste terre si legò a quello degli altri Comuni della pianura padana, compresi Venezia e il suo territorio, ma in qualità di occupati e non di occupanti.
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Oggi il Consiglio regionale del Veneto si è riunito in seduta straordinaria, su richiesta di un quarto dei suoi consiglieri, per celebrare il 220° anniversario dell'ammaina bandiera della Repubblica di Venezia, avvenuta il 12 maggio 1797, data che segna la fine della
Serenissima dopo undici secoli di storia gloriosa e centoventi dogi. In occasione di questa importante ricorrenza, il professor
Giuseppe Gullino, ordinario di Storia Moderna presso l'Università degli Studi di Padova, ha tenuto un incontro seminariale ricostruendo e inquadrando, dal punto di vista storico, le ‘ultime ore' della Repubblica di Venezia e le vere ragioni che portarono alla caduta della Serenissima.
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"Gli alpini vegliano su tutti noi con la loro generosità e abnegazione ogniqualvolta ce n'è bisogno. Per una volta li vogliamo ricambiare anche con un'organizzazione sanitaria ‘sul campo' che non ha precedenti. Speriamo con tutto il cuore di poter rimanere inoperosi, ma in caso di bisogno i medici e gli infermieri della sanità pubblica veneta sono pronti ad ogni tipo di soccorso, anche con sette Posti Medici Avanzati dislocati in città , ognuno dei quali dotati di 10 posti letto per un totale di 70, con area rossa per eventuali casi urgenti. Anche questo è un modo per dire grazie a nostri Alpini". Lo ha sottolineato il Presidente della Regione del Veneto, intervenendo stamattina in Piazza Vittoria a Treviso alla cerimonia dell'Alzabandiera della novantesima edizione
dell'Adunata Nazionale degli Alpini, che ha preso ufficialmente il via oggi.
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Pubblicato l'11 maggio alle 20.58, aggiornato il 12 alle 10.12. La sezione centrale di controllo della Corte dei Conti, come annunciato dal CoVePA, Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa, il cui comunicato riportiamo a parte in dettaglio, ha rinnovato le richieste di chiarimento sulle criticità già segnalate sulla passata gestione commissariale della Superstrada Pedemontana Veneta e se ha concesso, da un lato, una proroga fino al 30 giugno, dall'altro per mano del magistrato istruttore dottor Antonio Mezzera ha firmato una nuova e clamorosa nota relativa all'ispezione sulla Pedemontana Veneta che la Corte dei Conti intende proseguire. Infatti emergono ancora deflagranti e gravi inadempienze, sottolineate nelle nuove 13 richieste inviate alle amministrazioni coinvolte (clicca qui per l'allegato che approfondiremo).
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Da numerosi incontri tenutisi in questi ultimi mesi sul territorio veneto è emersa la forte preoccupazione da parte di molti sindaci ed amministratori locali per le ripercussioni negative che si stanno creando a danno del turismo e delle varie attività produttive, oltre allo stato di comprensibile disagio percepito dai cittadini nel vedere minacciata la loro sicurezza per la presenza crescente delle popolazioni di lupo. Gli allevatori veneti, già provati dalle difficoltà causate dalla grave crisi economica che sta stritolando le loro attività , non possono permettersi il lusso di sostenere ulteriori costi aggiuntivi legati alle predazioni dei branchi dei lupi che stanno imperversando in alcune aree della nostra regione, causando, oltre ai danni materiali per gli animali di allevamento sbranati, anche uno stato d'animo gravato da una comprensibile apprensione, tale da indurre molti di loro ad abbandonare le proprie attività con il conseguente abbandono del territorio che causerà gravi ripercussioni per la salvaguardia del territorio stesso e dell'ambiente.
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Con un minuto di silenzio, ieri, il Consiglio comunale ha detto addio a Domenico Buffarini, ucciso da un'emorragia interna lunedì all'età di 79 anni. Istrionico intellettuale Buffarini sedette sui banchi della sala Bernarda per due mandati nelle fila del Pci e del Psi. Con la sua scomparsa, però, Vicenza non perde solo un "vecchio" protagonista della vita politica, ma anche una voce fuori dal coro, sempre capace di stimolare la discussione pubblica, prima con i fatti e poi con le parole.
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Dopo altri warning analoghi il 16 aprile titolavamo "
Vicenza Calcio in picchiata, non serve mandare a casa Bisoli: paghino Alfredo Pastorelli e chi ci ha guadagnato col cuore dei tifosi biancorossi" fornendo dati e numeri precisi sui soldi (non) versati dai cosiddetti salvatori del fu Lane (che si salvi o no il Vicenza attuale. il vero Lane era un'altra cosa!), raccolti nella Vi.Fin. dell'ultimo (forse in senso letterale) presidente del Vicenza, di Marco Franchetto & c. Soldi veri non se ne sono visti al di là delle chiacchiere sui media locali e delle dilazioni dei debiti, incluso quello col Comune. La retrocessione incombente fa finalmente capire e scrivere, parzialmente, alla collega del GdV quello che il collega dello stesso foglio confindustriale capì e scrisse, parzialmente, solo dopo il flop annunciato della Banca Popolare di Vicenza. Se i lupi perdono il pelo ma non il vizio, pensate un po' cosa fanno i coniglietti vicentini... con le post verità .
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Ora dopo ora le cronache confermano che l'immigrazione è diventata un vero e proprio allarme sociale: altre migliaia di arrivi, ancora morti innocenti, impegni disattesi, come gli accordi Italia-Libia e quello di liberare l'indecente hub di Conetta in Veneto. Cifre che testimoniano di un quadro fuori controllo: duecentomila arrivi previsti nel solo 2017. Con questo ritmo in cinque anni saranno arrivati un milione di immigrati e l'intero sistema sociale italiano sarà al collasso. Il tutto sterilizzando per ora l'oscura vicenda di certe Ong, che di sicuro non aiutano a controllare i flussi". E' questo il commento del Presidente della Regione Veneto
Luca Zaia all'aggravarsi del fenomeno dell'immigrazione dalle coste del Nordafrica.
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Leonard Peltier è un indiano Lakota in carcere dal 6 febbraio 1976, da più di 41 anni, da più di 15.000 giorni e notti, è rinchiuso nelle carceri di massima sicurezza degli Usa. Un triste record. Leonard Peltier ha 72 anni, è malato, resiste, accusato della morte di due agenti dell'FBI, sta pagando per la lotta dell'American Indian Movement negli anni '70. Centinaia di migliaia di persone si sono espresse e hanno manifestato per la sua liberazione nel corso di questi 41 anni": è così che inizia la lettera del comitato di supporto a Leonard Peltier di Barcellona (Spagna) che è giunta a
Giorgio Langella, che la sottoscrive e ci propone di pubblicarla. Cosa che facciamo volentieri di seguito sottoscrivendola come fatto in passato con un analogo appello "lanciato" proprio da Giorgio Langella, nostro opinionista e segretario regionale del PCI Veneto.
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