Jacopo Berti del Movimento Cinque Stelle parla del Mose: "Dopo tre anni tutti a spasso, e c'è pure chi prende il vitalizio". L'intervento integrale si può vedere e ascoltare nel video.
Rifondazione Comunista del Veneto scrive una lettera in merito al caso della Pedemontana Veneta. In particolare chiedono la mobilitazione contro il partito delle ruspe e del cemento. A partire da domani, martedì 28 marzo, andrà in discussione al Consiglio Regionale del Veneto la proposta della Giunta Zaia della tassa per la Pedemontana. 300 milioni di euro, e non saranno gli ultimi, per garantire la ripresa dei lavori della superstrada a pagamento che dovrebbe collegare Spresiano con Montecchio Maggiore, devastando un'area di grande valore ambientale e paesaggistico. Soldi pubblici prelevati dalle tasche dei cittadini che pagano le tasse, primi fra tutti i lavoratori dipendenti che versano l'80% dell'IRPEF in Veneto. Soldi pubblici per coprire il fallimento di un progetto, che nella tanto sbandierata proposta originale doveva marciare sull'investimento privato.
"Quando mancano circa due anni al completamento del Mose, su quest'opera restano ancora troppi interrogativi inquietanti". Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Partito DemocraticoAndrea Zanoni che commenta "l'audizione in data odierna, in Seconda Commissione, con l'ingegnere Roberto Linetti, Provveditore interregionale alle Opere pubbliche del Veneto e regioni limitrofe. Un incontro che avevamo chiesto lo scorso 10 febbraio e che è stato utile per chiarire alcune cose, mentre su altre, troppe, i dubbi restano".
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L'Agenda del Consiglio regionale del Veneto prevede la convocazione, mercoledì 1 marzo, alle ore 10.30, della Prima Commissione consiliare permanente, per l'esame, in sede referente, in ordine a due Progetti di legge, d'iniziativa della Giunta regionale, relativi all'istituzione del nuovo comune denominato 'Valdalpone', mediante fusione dei comuni di Roncà e San Giovanni Ilarione, e all'istituzione del nuovo Comune denominato 'Belfiore Caldiero Terme', mediante fusione dei Comuni di Belfiore e Caldiero, della provincia di Verona.
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"Deve essere fatta immediatamente chiarezza sui rischi di cedimento delle cerniere delle paratoie del Mose: la Regione acquisisca tutte le informazioni utili sulle criticità emerse negli ultimi giorni e riferisca in Seconda commissione. Questi ulteriori problemi, si legge in una nota del Consiglio regionale del Veneto, oltre a ritardare il completamento dei lavori con conseguente aumento dei costi, pongono nuove preoccupazioni per la tutela ambientale della laguna". È il contenuto dell'Interrogazione a risposta immediata presentata dal Partito Democratico, primo firmatario il Capogruppo Stefano Fracasso, sul sistema delle dighe mobili, dopo le notizie di stampa che hanno dato conto di una perizia tecnica effettuata dall'Università di Padova. "Si parla del pericolo di danni strutturali con cedimento della paratoia - osservano i Consiglieri regionali del Partito Democratico - a causa della corrosione dovuta a una protezione non del tutto efficace della vernice. Continua a leggere
"Il Mose non e' solo una grande opera, ma soprattutto la piu' imponente macchina per corruzione scoperta dalla magistratura. Sono stati indagati tutti i livelli politici che hanno ruotato intorno a questa opera faraonica anche per le tangenti versate e le regalie offerte. Tutto questo lavoro delle forze dell'ordine, pero', e' a rischio prescrizione che arrivera' nel settembre del 2017". A lanciare l'allarme, in una nota inviata dall'onorevoleEmanuele Cozzolino, sono i deputati M5S della commissione Giustizia e gli onorevoli pentastellati di Venezia. "Ecco perche' la corruzione la fa da padrona in Italia: si derubano i soldi dei cittadini - spiegano - ma nessuno paga". "La prescrizione - sostengono - e' la negazione della giustizia. Abbiamo presentato una proposta di legge che la bloccava al rinvio a giudizio in alternativa al giudizio di primo grado.
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