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Stefano Fracasso: “Pedemontana: no a 300 milioni di soldi pubblici a un concessionario che si è mostrato inaffidabile"

Di Emma Reda Martedi 28 Marzo 2017 alle 18:36 | 0 commenti

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"Finalmente dopo 10 anni in cui il Consiglio regionale non ha potuto discutere della Pedemontana, oggi per la prima volta viene accesa la luce. Solo che emerge un quadro diverso: questo ‘Project Financing', che doveva risolvere l'emergenza traffico in Veneto, con rischio a carico del privato, è diventato a sua volta un'emergenza e il rischio per il privato non sappiamo dove sia". Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Partito Democratico Stefano Fracasso, intervenuto durante la discussione generale in aula. "Non siamo contrari alla conclusione di quest'opera - precisa l'esponente dei Democratici - che deve essere terminata, in quanto ci sono ormai cantieri aperti ogni 500 metri. Ma i dubbi che avevamo su un concessionario che in quasi 10 anni non è riuscito a fare il closing, sono sempre più forti.

Le stime di traffico dal 2009 al 2017 sono drasticamente modificate, non riusciamo a digerire che nessuno se ne fosse accorto prima, tanto meno chi ha firmato nel 2013 la prima revisione del contratto e adesso chiede un ulteriore contributo dallo Stato, che ha già fatto la sua parte. Mentre ancora non capiamo dove ha messo i soldi il concessionario". "Se la Regione - prosegue il capogruppo dei Democratici in Consiglio regionale - ritiene che la Sis non sia più affidabile, allora va valutata l'ipotesi di risoluzione del contratto e di un nuovo affidamento, seppur complicata. Ma ci sono altri soggetti che hanno partecipato o avrebbero voluto partecipare alla gara pubblica, e che quindi potrebbero intervenire con contenziosi, quindi non è detto che mantenere la convenzione in essere con il concessionario sia la via più agevole".

"Inoltre - continua il consigliere - siamo convinti che sussista un forte rischio per le casse della Regione, perché è tutto da dimostrare se il piano finanziario stia in piedi o meno. Garantire 300 milioni in un solo anno, infatti non è scritto da nessuna parte, neanche nel ‘Fiscal compact', ma solo nella proposta che ci viene presentata. Noi non siamo contro l'opera, ma contro il modo con cui si vuole realizzarla. Abbiamo pronti degli emendamenti molto semplici". "Perché dare tutti i soldi in un'unica soluzione - si interroga Fracasso - spalmiamo piuttosto il contributo in tre anni, così il carico sul bilancio annuale risulterà inferiore, la leva tributaria da attivare molto più bassa, almeno la metà, e si metterebbe alla prova il concessionario".

"Un'altra proposta - chiosa Stefano Fracasso - è quella di agire su Irap, o un mix Irap-Irpef, intervenendo così solo sui redditi più alti. Le idee per evitare la ‘Zaia Tax' ci sono, ma non accetteremo proposte a scatola chiusa: se la Regione insiste con 300 milioni in un anno, allora dovrà spiegarci il motivo".

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