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SPV, Berti, Brusco, Scarabel e Baldin (M5S): i privati investono zero e guadagnano il 90%, grazie a Zaia che mette ancora le mani in tasca ai veneti

Di Emma Reda Mercoledi 22 Marzo 2017 alle 17:05 | 0 commenti

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"Il privato prende tutto, ai veneti non resta che sborsare. La Pedemontana si prospetta come un pessimo affare per i veneti, che si trovano di fronte a un concessionario cui - e il gioco di parole non è casuale - è concesso davvero tutto". Sono le parole dei Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Jacopo Berti, Erika Baldin, Manuel Brusco e Simone Scarabel che intervengono sulla questione della Pedemontana veneta e sulle sue ripercussioni immediate e future.

"Questa mattina - continuano - al momento del voto in Prima e Seconda commissione, siamo usciti dall'aula a testimonianza del nostro sdegno dinanzi a una vicenda che la maggioranza consiliare e il governo veneto stanno portando avanti a marce forzate. Noi veneti siamo un popolo di imprenditori, non ci vengano a prendere in giro: qua il privato, senza pagare nulla, avrà ricavi per miliardi di euro. Quale business, investendo zero euro e con zero rischi, ti dà il 90% di ricavi lordi?".

"Il privato ha usato fino ad oggi solo soldi pubblici, e parliamo di 615 milioni di euro - proseguono i pentastellati - ne ha messi zero e dopo 6 anni siamo ancora circa al 20% dei lavori. Oggi hanno pure finito i soldi e vengono a chiederli di nuovo a noi. E Luca Zaia cosa fa? Pur di salvare il concessionario, tradisce i veneti e mette le mani in tasca a tutti noi per dare i soldi ai privati insolventi. Deve essere un sogno fare affari con la Regione Veneto: paga il pubblico e i ricavi se li tiene il privato. Ma come è possibile che, a fronte di un privato che non fa quello che dovrebbe fare, Zaia decida di mettere le mani in tasca a tutti noi per salvarlo?". "E non è tutto - proseguono gli esponenti del Movimento 5 Stelle - perché la Regione metterà immediatamente nelle mani del privato 300 milioni di euro provento delle tasse, che serviranno al concessionario come fidejussione per farsi finanziare dalla banca. Ma non si è vista mai una fidejussione che si trasforma in denaro sonante prima ancora che si vada in banca". "Qui c'è qualcosa che non quadra - concludono i Consiglieri - il privato prende tutto, tanto subito, quanto in futuro. E i veneti si ritroveranno a pagare ancora una volta per coprire lo squilibrio assoluto fra pubblico e concessionario. Questo è inaccettabile e chi ha deciso di portare avanti questo progetto dissennato senza neppure ascoltare le minoranze dovrà risponderne davanti ai veneti, traditi sull'altare degli interessi da chi aveva fatto loro un sacco di promesse appena due anni fa"


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