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Risarcimenti BPVi e Veneto Banca: interviene Patrizio Miatello e lo studio Rocca replica a Codacons obiettando su alcune associazioni e su legali dietro "sedicenti" associazioni

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 9 Gennaio 2017 alle 08:45 | 0 commenti

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Dopo le prime prese di posizione sulle transazioni che verranno proposte oggi 9 gennaio dai vertici di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca («Risarcimenti BPVi e Veneto Banca: si profila un fronte del no da parte delle associazioni e dei legali a partire da Federcontribuenti e studio Rocca» e «Risarcimenti BPVi e Veneto Banca: Codacons Veneto con Franco Conte polemizza con legali, non accetta "tout court" ma apre alla trattativa e riconosce ruolo del Fondo Atlante»), registriamo oggi anche un rapido parere dell'Associazione Ezzelino da Onara, staccatasi dal gruppo di Don Torta, e una risposta polemica dello studio Rocca a Codacons. Partiamo da Patrizio Miatello (a sx nella foto) che, per gli ex Don Torta, ci dice: «Penso che quello che sta accadendo, sia una conseguenza della nostra operazione. Azione Progetto Penale Banche Popolari Venete dei soci progettata in Agosto 2016 con la partenza prevista il 30 Agosto 2016, condivisa ma ostacolata e partita in ritardo il 18 ottobre 2016 con avviso alle 2 banche».

«Le azioni successive - dice Miatello per Penale Banche Popolari Venete - sono state quella di Veneto Banca che 16 novembre 2016 ha votato l'azione di responsabilità, l'azione di consolidamento del progetto penale dei Soci del 18 novembre 2016, le reazione della Banca Popolare di Vicenza che il 13 dicembre 2016 ha votato l'azione di responsabilità (precedentemente bocciata) e l'ulteriore rafforzamento del progetto penale dei soci 15 dicembre 2016 il cui effetto provabile è l'inizio delle transazioni. Oggi ascolteremo e poi valuteremo il da farsi anche se il 15%...».

Dopo l'opinione di Miatello che rivendica certi risultati, il che farebbe pensare ad un'azione decisa sul fronte del penale, pubblichiamo quella che di fatto è una replica decisa dell'avvocato Riccardo Federico Rocca (a dx nella foto) dello studio Rocca di Milano al presidente del Codacons Veneto, l'avv. Franco Conte, che ha avuto da "ridire"  sulle attività di alcuni studi legali e di altre associazioni ah avuto da ridire.

Eccola di seguito.

Egregio direttore, ho letto il suo articolo e la ringrazio della citazione. Peraltro, le chiederei una sua integrazione al detto articolo a commento dell'intervento dell'avv. Conte che mi sembra ampiamente contraddittorio e volutamente offensivo. In sostanza, l'avv. Conte da un lato si presenta come buonista nei confronti di Atlante e prende le distanze dai "cacciatori di parcelle", dall'altro si autopromuove per predisporre ricorsi all'Arbitrato CONSOB, attività che dichiara di volersi fare pagare (ma meno delle parcelle dei cattivi avvocati).

Ora, va precisato quanto segue:

I) Chi ricorre all'Arbitrato Consob respinge automaticamente l'offerta delle banche, poichè la medesima offerta va accettata entro tre mesi mentre la sentenza dell'arbitro arriverà tra sei mesi;

II) Chi ricorre all'arbitrato CONSOB non si accontenta del 15% ma punta a percentuali molto maggiori che possono arrivare al 100% nel caso sia accertata la nullità del contratto di acquisto/sottoscrizione delle azioni;

III) Qualunque studio legale - come quello presso il quale io opero - nei casi in cui ne sussistano i presupposti - ricorrerà all'Arbitrato Consob nel più pieno interesse dei propri clienti. Poichè l'attività professionale richiesta in tale procedimento si limita alla stesura di un ricorso (tutta la procedura è documentale), il costo dell'attività sarà corrispondente all'impegno - invero molto limitato - richiesto. Quindi nessuna mega percentuale per predisporre un atto di poche pagine.
IV) Sarà necessario una volta per tutte chiarire il ruolo delle tante sedicenti associazioni di consumatori/risparmiatori/azionisti, dietro le quali, questo sì, si celano cacciatori di parcelle privi di competenze.

In sostanza, il compito istituzionale di un'associazione no profit è di fornire un servizio informativo agli associati, di rappresentarli in sedi istituzionali o presso i media ed eventualmente di organizzare manifestazioni finalizzate a sensibilizzare i poteri politici.

Nel momento in cui dette associazioni pretendono di fornire direttamente servizi professionali e farsi pagare importi del tutto irragionevoli per la funzione che svolgono e le competenze che possiedono, si comportano da malandrine. Lei ha già correttamente bistrattato un'avvocato (Renato Bertelle, ndr) che utilizzava una sedicente associazione come acchiappa-clienti, ma mi sappia indicare, tra le tante, un'associazione di risparmiatori/consumatori/azionisti, una sola, che si limiti a svolgere attività no profit e non si avventuri nel chiedere "percentuali" ai pellegrini che riesce ad associare.

Cordialità.
Riccardo Federico Rocca


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