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Apicoltura, interviene anche Scarabel: "Più risorse dalla Regione"

Di Note ufficiali Martedi 14 Febbraio 2017 alle 17:30 | 0 commenti

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"Una Legge da aggiornare prima possibile, con una maggior attenzione in ordine alle sostanze pericolose per le api, e contestualmente meno burocrazia per il settore dell'apicoltura, come nel caso dell'autocertificazione per il ‘nomadismo' degli alveari". Lo chiede, in una nota, il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Simone Scarabel, correlatore oggi in aula consiliare nell'ambito della discussione sull'applicazione delle disposizioni previste dal Regolamento europeo n. 1308 del 2013.

"Gli aiuti nel settore dell'apicoltura - argomenta l'esponente Pentastellato - devono essere implementati anche con risorse regionali.

Il comparto vale infatti quasi 10 milioni di euro in ricavi, ma a un prezzo medio di vendita di 6,5 euro al chilo corrisponde un costo al chilo di 5 euro. In Veneto ci sono più di 4 mila apicoltori, che curano 63 mila alveari. Tuttavia, la distribuzione del patrimonio apistico è molto sbilanciata: meno del 4 per cento degli apicoltori detiene il 40 per cento del patrimonio apistico, e un rapporto simile si trova anche nel giro d'affari legato al settore". "Servono finanziamenti per un comparto fondamentale per l'ambiente veneto e importante per l'economia - chiede il consigliere regionale - sono necessari fondi per combattere non solo la varroa, ma anche per incidere in ordine all'effetto che i fitosanitari hanno sulle api; anche per questo, serve un aggiornamento della Legge regionale n. 23 del 18 aprile 1994 ‘Norme per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione dell'apicoltura'".

"I trattamenti erbicidi e fitosanitari - continua Scarabel - sono già vietati durante il periodo di fioritura, ma questo non basta in quanto i controlli non sono mai sufficienti. Le associazioni di apicoltori del Veneto chiedono di segnalare con apposite tabelle, da apporre nelle campagne e nelle aree coltivate a meno di 20 metri da abitazioni, aree pubbliche o allevamenti all'aperto, l'indicazione del nome commerciale e dei principi attivi utilizzati nei trattamenti in quei campi, in modo che gli apicoltori possano conoscere l'eventuale causa di morte delle api". "Tra gli accorgimenti che si possono adottare - prosegue il consigliere M5S - cito gli aiuti per il nomadismo, che comporta lo spostamento degli alveari in determinate zone per permettere alle api di produrre varie qualità di miele. Gli apicoltori chiedono di poter fare l'autocertificazione non solo per lo spostamento degli alveari, come previsto dalla norma nazionale, ma anche per la vendita delle api". "E' altresì necessario monitorare prontamente la vespa vellutina - chiosa Simone Scarabel - in quanto potrebbe rappresentare un grave pericolo per le nostre api e per tutto il settore. Per questo motivo, e per tutti gli altri di cui si è parlato finalmente oggi in Consiglio regionale, sollecito la Giunta a portare prima possibile in Terza Commissione consiliare permanente, competente in materia, la bozza di Legge licenziata dalla Consulta regionale per l'apicoltura, al fine di poter procedere prontamente al suo aggiornamento".

 

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