"Il Governo non mette i soldi e in questo modo non si garantiscono i servizi". È questo il motivo che ha spinto Cgil, Cisl, Uil a manifestare, questa mattina, a Palazzo Nievo sede della Provincia di Vicenza. Con la riforma attuata dall'ex premier Matteo Renzi il Governo ha tagliato le risorse alle Province facendo venir meno i fondi utili a garantire i servizi come manutenzione delle scuole e delle strade, tanto per citarne alcuni. I sindacati lamentano il fatto che i dipendenti della Provincia si Vicenza sono stati dimezzati. "Collaboriamo col presidente Achille Variati - dice Ruggero Bellotto di Cisl - lui vuole la nostra stessa cosa. Non ci sono soldi per le scuole ed è grave, anche gli stipendi sono a rischio e questo succede in tutta Italia. Chiediamo al premier Gentiloni di riparare gli errori di renzi. Le Province sono necessarie per i cittadini e il territorio. Il governo è miope, vogliamo un'inversione di rotta".
L'adesione allo sciopero alla Miteni di ieri, 28 marzo 2017, si è attestato oltre l'80% (su 126 ben 101 hanno aderito allo sciopero). Vanno esclusi però i lavoratori comandati. Una delegazione è partita a fine mattinata per giungere all'appuntamento con la Giunta regionale a Palazzo Ferro Fini dove si stava svolgendo la riunione del Consiglio regionale. La delegazione sindacale era composta dalle RSU aziendali, dai segretari Cgil Cisl e Uil di Vicenza e del Veneto sia di categoria, sia delle tre confederazioni. Per la Cgil vicentina erano presenti il segretario generale Giampaolo Zanni e la segretaria generale FILCTEM (che rappresenta i tessili e i chimici) Verena Reccardini.
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Si sono tenute in data odierna, in seduta congiunta Prima e Seconda Commissione consiliare permanente, le audizioni con i soggetti portatori di interesse in ordine alla proposta di variazione generale al bilancio regionale di previsione 2017 - 2019, ai fini del completamento della Superstrada Pedemontana Veneta. Sono stati ascoltati i Sindaci dei Comuni interessati, ubicati nelle provincie di Treviso e Vicenza, le associazioni di categorie economiche in rappresentanza del sociale, del commercio, dell'artigianato e dell'agricoltura veneta, le maggiori sigle sindacali (CGIL, CISL e UIL) e alcune associazioni ambientaliste particolarmente attive nel territorio. In modo quasi univoco è emersa la priorità di completare quanto prima, ed in modo trasparente, un'opera strategica per il Veneto, rivolgendo tuttavia un'attenzione particolare nell'individuazione di tempi certi per indennizzare gli espropriati e realizzare le necessarie opere complementari.
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