Associazione allevatori del Veneto: fondamentali interventi mirati con la Regione per le stalle del futuro
Sabato 4 Marzo 2017 alle 17:13
Grande partecipazione oggi al convegno degli allevatori veneti, promosso da Arav, per individuare delle strategie efficaci per uscire dalle difficoltà del settore. I prezzi del latte, dei prodotti lattiero-caseari e della carne sono bassi, ma l'Associazione allevatori del Veneto lavora al fianco degli allevatori, che hanno compreso e dimostrato grande interesse per come attuare dei miglioramenti alle proprie stalle, a partire dall'utilizzo dei dati dei controlli funzionali. "La raccolta dei dati consente al Sistema allevatori un'analisi che permette a tutti di migliorare e crescere, sconfiggendo le difficoltà più frequenti e producendo in un regime di efficienza. Potremo definire questo sistema come solidaristico, perché ciascun allevatore contribuisce a migliorare la redditività della propria impresa e delle altre, in un'ottica di crescita generale".
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Arav presenta la stalla sostenibile a Vicenzagri
Giovedi 2 Marzo 2017 alle 11:42
“Stiamo cercando di reagire ai tagli imposti al settore allevatoriale con l’innovazione ed il benessere animale, per garantire materie prime d’eccellenza fondamentali per la trasformazione in alimenti che tutto il mondo ci invidiaâ€. Con queste parole il presidente della Associazione regionale allevatori del Veneto, Floriano De Franceschi, illustra il convegno in programma sabato 4 marzo alle ore 10 nella sala riunioni dell’Arav a Vicenza, sul tema “La stalla del futuro, rispondere al mercato, benessere degli animali e sostenibilità â€. L’evento si svolgerà questo fine settimana nell’ambito di Vicenzagri, la vetrina dell’agricoltura moderna promossa all’Associazione provinciale Macchine e Attrezzi Agricoli Boschivi di Confcommercio Vicenza, da sempre punto di riferimento per il settore.
Continua a leggereSuccede ora a Bologna (e non solo): "l'appello agli studenti" nel 1943 di Concetto Marchesi, rettore dell'Università di Padova
Sabato 11 Febbraio 2017 alle 09:43
 Leggo dei disordini all'Università di Bologna per la questione degli accessi "limitati" da tornelli e "permessi vari" alla biblioteca universitaria. Ho sempre pensato che l'università e la scuola tutta, debbano essere luoghi aperti, accessibili a tutti quelli che vogliono sapere, imparare, discutere liberamente. Ritengo anche che ci siano altri modi di impedire eventuali prevaricazioni e azioni criminali o delinquenziali ("emergenze", che poi vengono consolidate con la "normalità dell'abitudine", che giustificano spesso limitazioni ai diritti e alle libertà collettive e individuali) con le quali si giustificano l'uso della forza e la violenza contro le manifestazioni e le occupazioni da parte di chi protesta. In poche parole, ribadisco, i luoghi dove si costruisce cultura devono essere usufruibili a chiunque, un diritto che dovrebbe essere incentivato per garantire la libertà di accedere al sapere. Per questo i fatti di Bologna mi spaventano e mi inquietano.
Continua a leggereÈ una tartaruga di due metri l’ultimo pasto di uno squalo gigante del Mesozoico studiato da un team di ricercatori dell’Università di Padova
Martedi 17 Gennaio 2017 alle 15:08
Appartiene al raro genere Cretodus e misurava oltre 7,5 metri di lunghezza lo squalo fossile gigante  studiato da un team di paleontologi delle Università di Padova e di Ferrara, del CNR di Padova e della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia, grazie anche alla collaborazione delle Soprintendenze di Verona e di Padova, del Museo di Storia Naturale di Verona e del Museo di Sant'Anna di Alfaedo (VR). Di questo genere di squalo, estinto da 80 milioni di anni, si conoscevano finora solo i denti - già rinvenuti in Europa, negli USA, in Africa e in Asia - oggi, grazie allo studio pubblicato sulla rivista "Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology" si possono approfondire le conoscenze sul suo apparato dentale (oltre 120 denti), la sua struttura attraverso i frammenti di cartilagine calcificata e di gran parte della colonna vertebrale e il suo aspetto esteriore grazie ai piccoli denticoli che ricoprivano la sua pelle. Continua a leggere
