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Associazione allevatori del Veneto: fondamentali interventi mirati con la Regione per le stalle del futuro

Di Note ufficiali Sabato 4 Marzo 2017 alle 17:13 | 0 commenti

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Grande partecipazione oggi al convegno degli allevatori veneti, promosso da Arav, per individuare delle strategie efficaci per uscire dalle difficoltà del settore. I prezzi del latte, dei prodotti lattiero-caseari e della carne sono bassi, ma l'Associazione allevatori del Veneto lavora al fianco degli allevatori, che hanno compreso e dimostrato grande interesse per come attuare dei miglioramenti alle proprie stalle, a partire dall'utilizzo dei dati dei controlli funzionali. "La raccolta dei dati consente al Sistema allevatori un'analisi che permette a tutti di migliorare e crescere, sconfiggendo le difficoltà più frequenti e producendo in un regime di efficienza. Potremo definire questo sistema come solidaristico, perché ciascun allevatore contribuisce a migliorare la redditività della propria impresa e delle altre, in un'ottica di crescita generale".

Questo quanto emerso stamani nel corso del convegno sul tema: "La stalla del futuro, rispondere al mercato, benessere degli animali e sostenibilità", coordinato dal direttore di Arav Adriano Toffoli e svoltosi nell'ambito di Vicenzagri, la vetrina dell'agricoltura moderna promossa all'Associazione provinciale Macchine e Attrezzi Agricoli Boschivi di Confcommercio Vicenza, da sempre punto di riferimento per il settore. Il coordinatore dei tecnici di Arav, Bruno Costa ha evidenziato che "ci vogliono almeno 36 q di latte per recuperare le spese di produzione di una manza. Il margine di guadagno delle stalle venete va da 8 a 23 centesimi, in funzione del differente livello di efficienza della stalla. L'attuale marginalità, comunque, rende deboli di fronte alla volatilità dei mercati la gran parte delle aziende da latte. Margini di miglioramento sono possibili, a partire dalla conoscenza ed utilizzo dei dati, agendo sui parametri legati alla fertilità e longevità". Questi dati, però, vanno letti anche in un contesto in cui le abitudini alimentari sono mutate ed i cittadini sono sempre più sensibili all'acquisto di prodotti realizzati in una logica di benessere. "Occorre riconoscere che il calo di consumi di prodotti lattiero-caseari e della carne è soprattutto legato alle nuove abitudini alimentari. E questo si accompagna al pensare comune che gli allevatori maltrattino gli animali. Purtroppo - sottolinea il direttore di Ruminantia, Alessandro Fantini - nel 2000 non abbiamo colto gli spunti del Libro bianco sulla sicurezza alimentare, laddove si diceva che il consumatore occidentale non vuole consumare latte e carne di animali che hanno sofferto. Dobbiamo puntare sull'italian style, non soltanto sul made in Italy. È il nostro modo di produrre che tutto il mondo ci invidia. I dati sui consumi del latte fanno chiaramente capire che è iniziata l'era post-allevamento industriale. Gli allevatori hanno sempre più il ruolo sociale di fornire cibo e tutelare l'ambiente, sono i primi garanti dei diritti degli animali e con essi hanno un rapporto di tipo affettivo". E tutto ciò è possibile, come fa notare Riccardo Negrini, responsabile Area tecnica dell'Associazione italiana allevatori: "gli allevatori possono far fronte alle criticità se le conoscono fino in fondo e le gestiscono con efficienza. L'allevamento moderno si trova a convivere con le fluttuazioni di prezzo sul mercato e deve adeguarsi a nuovi equilibri tra domanda ed offerta. Perciò è indispensabile adeguare la stalla ad un buon livello di benessere animale e sostenibilità ambientale, tracciare le proprie produzioni e contrastare i cambiamenti climatici con stalle opportunamente realizzate". Arav e Coldiretti Veneto, assieme alle principali latterie cooperative regionali, con l'Università di Padova (Dipartimenti TESAF, DAFNAE e MAPS) hanno messo a punto un progetto per realizzare un modello di stalla che guarda al futuro, in termini di sostenibilità, benessere ed efficenza. "Con il nostro progetto - spiega il prof. Samuele Trestini - ci proponiamo di mettere in rete, in modo coordinato e completo, i dati delle aziende che funzionano meglio. Il benessere animale è fondamentale ed ha ricadute positive anche sulla produzione. Benessere animale e sostenibilità, infatti, sono due tematiche che dovranno sempre più interessare gli allevatori. L'attuale prezzo del latte a 35 centesimi non può dare un futuro alle stalle, se non attraverso aziende altamente efficienti". Un concetto enfatizzato anche dal presidente di Unicarve, Fabiano Barbisan, presente in una sala gremita di allevatori, con i rappresentanti delle maggiori Associazioni agricole e del mondo cooperativistico veneto: "un kg di pellet, cioè di segatura, costa 35 centesimi, esattamente tre volte il prezzo del grano. Non è possibile che il prezzo dei prodotti venga deciso dai dettaglianti. È indispensabile mettere attorno ad un tavolo i maggiori produttori, per influire sulle scelte della distribuzione e farsi rispettare. Solo così le nostre aziende torneranno a vivere". Non ha mezze misure il presidente di Coldiretti Veneto, Martino Cerantola: "la crisi del latte in Veneto è innegabile, anche perché sul formaggio non abbiamo assistito ad un aumento del prezzo confrontabile con l'aumento del prezzo del latte spot. Dobbiamo lavorare in team per arrivare ai risultati che tutti ci attendiamo e comunicare la qualità dei nostri prodotti. Non escludiamo di poter vendere all'estero le nostre eccellenze, dove sono apprezzate e sicuramente meglio pagate. Di certo, per fare un esempio, non è pensabile un Asiago venduto a 3/4 euro al kg. Ben vengano i marchi regionali, quindi, ma non dimentichiamo che non si è ancora imposto il marchio made in Italy. Il lavoro di Arav, per salvare le stalle è fondamentale e ci trasmette tre priorità: realizzare prodotti sostenibili, di qualità e rispettando gli animali". L'assessore Pan conclude l'incontro evidenziando: "stiamo lavorando tutti nella stessa direzione, ma non è facile, per le difficoltà della politica e della burocrazia. Senza dubbio, però, è il momento che il mondo delle cooperative, con la Regione e tutti gli attori della filiera facciano squadra. L'attività di Arav va senza dubbio sostenuta, in quanto i dati sono fondamentali per realizzare l'efficienza". La giornata di sabato, nel pomeriggio, è proseguita con la gara di conduzione di bovini che ha visto protagonisti i ragazzi iscritti al Dairy Club Veneto e la sfilata con presentazione delle varie specie e razze equine. Domenica 5 marzo, invece, sarà il giorno clou dal punto di vista tecnico, con le valutazioni morfologiche categorie della Mostra regionale bovina delle razze Frisona e Rendena. Contestualmente avrà luogo la presentazione delle diverse razze equine con pony a disposizione dei bambini e dimostrazione di cavalli al lavoro. Alle 13 le finali e le premiazioni della Mostra regionale bovina.


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