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Veneto da gustare: uno sguardo sui Monti Berici di Lonigo, tra ville storiche e natura incantata

Di Silvia Gambato Domenica 12 Febbraio 2017 alle 12:25 | 0 commenti

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"Veneto da gustare", una serie di escursioni in Veneto, vi invita a dare "uno sguardo sui Monti Berici di Lonigo, tra ville storiche e natura incantata. Quattro passi per rilassarsi e ammirare le bellezze naturali ed antropiche del sud ovest vicentino: i Monti di Lonigo, tra ville storiche e natura incantata"

Uno dei vantaggi che deriva dall'essere circondati da colline è l'avere a portata di mano un ambiente naturale che - salvo condizioni meteo avverse, come alcune gelate di quest'anno - è facilmente accessibile anche nella stagione fredda, quando andare in montagna implica uscite ben più impegnative in cui a volte non si ha voglia di cimentarsi. Dall'autunno, in cui è presente un'ampia gamma di colori, fino all'attuale periodo invernale, affilato da mille trasparenze, i Berici ci riservano scorci ampi all'orizzonte e una natura da rimirare nel suo continuo cambiar di veste. Ovviamente, prima di avventurarvisi, è necessario monitorare le condizioni meteo e quelle del terreno (pronti anche a rinunciare qualora non fossero idonee) ed equipaggiarsi in modo adeguato, a cominciare dalle calzature (scarpe da ginnastica o scarponcini, in entrambi i casi con buona suola antiscivolo).

Veduta La cittadina di Lonigo è il punto che da sud ovest introduce ai Monti Berici, dove la presenza dell'uomo (segnalata già dall'epoca preistorica) ha creato un'armonia del paesaggio unica nel suo genere, quasi magica, che molti itinerari, anche facili, permettono di ammirare. Uno di questi, da Lonigo, porta, nel giro di pochi chilometri, a contatto diretto con le testimonianze storico-artistiche del vicentino e col vivace silenzio dei colli.
Da piazza XX Settembre, percorrendo a piedi via Ognibene, si sale via Ridolfi lasciando a sinistra l'ingresso "dei fiumi" di Villa Giovanelli, posta sul colle di San Fermo, e si svolta quindi a sinistra al cartello "sentiero dei Monti di Lonigo n. 41"; questo breve excursus percorre infatti una piccola porzione di tale percorso, molto più ampio, che richiede invece una giornata intera.
Foglie del gelso da cartaSi sale fino a che la strada diventa solo pedonale sotto lo sguardo di numerosi gelsi da carta, alberi di origine asiatica dalle foglie multiformi la cui corteccia era un tempo usata appunto per produrre la carta dopo un'attenta macerazione.
Si prosegue costeggiando le mura di confine della villa (che un tempo si estendeva per ben 2 km) e, lasciando a sinistra uno dei suoi ingressi, si perviene ad una scalinata che riporta sulla strada. Si cammina in lieve salita costeggiando ancora le mura, qui ravvivate da piante di cappero che risvegliandosi a tarda primavera le decorano con profumati fiorellini.
Sorta dalle vestigia di un antico convento benedettino del X secolo, Villa San Fermo fu acquistata nel 1860 dal principe Giovanelli, che ne fece un palazzo composto da vari edifici adibiti a differenti funzioni (maneggio, teatro, Cafèhaus, biblioteca, ecc...), con un laghetto e un bellissimo parco all'italiana.
Dall'intricata selva che ora costeggia la strada occhieggiano le bacche rosse del pungitopo (o rusco), mentre in autunno i frutti verdi e cerebriformi del gelso del Texas rotolano goffi fin sul selciato.
Dopo la prima curva si apre finalmente alla vista, con un bagolaro (o "spaccasassi") sulla destra che sembra fargli da corona, la favolosa Rocca Pisana, eretta nel 1576 su di un modesto colle dove un tempo sorgeva una roccaforte medioevale (da qui l'epiteto Rocca).
Mura con piante di capperoDa questo punto si può già godere di un panorama mozzafiato sulla pianura e, nelle giornate particolarmente terse, anche sulle Prealpi veronesi e vicentine (Baldo, Carega, Pasubio, Baffelàn, ecc...).
Si cammina, poi, lungo la strada principale imboccando a sinistra via Rocca e salendone l'erta che conduce al bosco, dove robinie, carpini e roveri sono pronti ad accogliere i viandanti assieme, chissà, a qualche animaletto... Mentre si gode il silenzio improvviso del bosco, si ridiscende in breve, tenendo la destra, lungo la strada, chiudendo questo piccolo anello e ripercorrendo poi lo stesso tragitto dell'andata.
Se non avete esperienza di escursioni o semplicemente desiderate farle in compagnia, potete affidarvi ad una Guida Ambientale Escursionistica che, oltre a condurvi in sicurezza, vi immergerà in un mondo vicino ma spesso sconosciuto.
Un suggerimento: provare ad abbracciare il bel bagolaro per capire se la cosiddetta "silvoterapia" esiste davvero.

N.B. L'autrice  Silvia Gambato è Guida Ambientale Escursionistica
www.spiritiliberiblog.wordpress.com

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