Vaccini, Luca Zaia: "Meglio l'informazione della coercizione"
Martedi 13 Giugno 2017 alle 15:30 | 0 commenti
La Giunta regionale del Veneto ha dato mandato all'Avvocatura regionale per predisporre provvedimento di impugnativa del decreto n. 73 dello scorso 7 giugno che ha introdotto l'obbligatorietà di 12 vaccinazioni entro i primi 16 ani di vita. Lo ha comunicato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia nel consueto incontro con i giornalisti dopo la riunione di giunta. "Non siamo contro i vaccini, nè intendiamo metterne in discussione la validità scientifica - ha premesso il presidente - ma siamo contrari alle modalità coercitive che inquietano i genitori e finiranno per favorire l'abbandono della scelta vaccinale.
Alle legittime preoccupazioni delle mamme e dei papà per un programma di vaccinazioni così concentrato, e per certi versi immotivato, non si risponde con l'imposizione dell'obbligo e le multe, ma con l'informazione e il dialogo. Mi auguro che il Parlamento, in sede di conversione del decreto legge, abbia a modificarlo. In caso contrario, la Regione Veneto impugnerà anche la legge".
In Veneto, unica regione d'Italia ad aver abolito dieci anni fa l'obbligo vaccinale - ha ricordato il presidente - risultano vaccinati con il siero esavalente il 92,6 per cento dei nati nel 2016: un indice di copertura in netta ripresa dopo il ‘minimo' storico dell'88,6 per cento registrato del 2014. "Le performances documentate dall'anagrafe vaccinale informatizzata della Regione - ha scandito il presidente - dimostrano che il modello veneto funziona. Un modello che vorremmo fosse replicato a livello nazionale, basato sull'informazione e sul convincimento consapevole, e non su obblighi inapplicabili e su multe sperequative fino a 7500 euro. Del resto non siamo i soli ad aver sposato la libertà di scelta e la responsabilizzazione consapevole: in Europa ci sono 15 Paesi in Europa che non impongono l'obbligo vaccinale e in 14 paesi nei quali vige una strategia mista, che fa convivere vaccinazioni obbligatorie e vaccinazioni facoltative".
"Il decreto, così come è stato formulato dal Governo - ha concluso il presidente - lede l'autonomia della Regione, monetizza l'obbligatorietà creando sperequazioni tra i cittadini e ignora il vincolo di stipulare prima una intesa con le Regioni per definire le modalità applicative e ripartire i costi del piano di vaccinazioni di massa. Tant'è che non ci sono nemmeno i tempi tecnici, le strutture e le risorse per applicare da subito le disposizioni governative".
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