Trasporto ferroviario, Bassi: “Abbonamenti sovra-regionali più cari per colpa di un algoritmo di calcolo errato: il caso coinvolge anche il Veneto?”
Martedi 7 Febbraio 2017 alle 16:34 | 0 commenti
"Le associazioni dei pendolari da anni evidenziano che il calcolo delle tariffe ‘sovraregionali', ossia per le tratte che coinvolgono regioni diverse, con autonomi prezzi dei titoli di viaggio, continuano a basarsi su un algoritmo errato, che ha determinato e determina importi finali più alti del dovuto. La questione coinvolge anche la Regione del Veneto?". È uno dei quesiti posti alla Giunta regionale, si legge in una nota, nell'Interrogazione a risposta scritta presentata dal Consigliere regionale Andrea Bassi (Lista Tosi per il Veneto). "Sembra che da dieci anni la formula matematica per determinare l'esatta tariffazione sia sbagliata. Infatti - puntualizza l'esponente dei tosiani - alla tariffa sovraregionale, calcolata sommando il costo delle tratte regionali, viene applicato un correttivo matematico che tiene conto di una serie di fattori.
Nel corso del tempo però, questo metodo di calcolo ha prodotto delle anomalie nei prezzi degli abbonamenti che in alcuni casi sono arrivati a costare fino al 33% in più. Il problema sembrerebbe noto da alcuni anni, ma i vari interlocutori della vicenda hanno finora tergiversato senza trovare una soluzione". "Lo scorso 2 febbraio, a Roma, si è tenuto un incontro tra Assoutenti e Trenitalia. L'amministratore delegato di Trenitalia Barbara Morgante e il direttore del trasporto regionale Orazio Iacono - continua il Consigliere - hanno riconosciuto ufficialmente la necessità di ottimizzare il modello di calcolo delle tariffe e concordato sul fatto di portare la questione al tavolo della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, che non potranno più esimersi dall'affrontare la questione. Esiste quindi la concreta possibilità che a dover erogare i rimborsi ai pendolari siano proprio le Regioni, con propri fondi di bilancio. E la vicenda potrebbe, pertanto, coinvolgere anche la Regione del Veneto". "Se così fosse - chiede in conclusione Bassi - esiste una quantificazione di queste somme indebitamente chieste ai pendolari in questo decennio e che inevitabilmente dovranno essere rese? E quali azioni intende mettere in atto la Regione per risolvere il problema?".
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