Quotidiano | Categorie: Politica, Economia&Aziende

Superstrada Pedemontana Veneta: videomessaggi del CoVePA sulla rimozione dell’Irpef e sulla nota della Corte dei Conti

Di Edoardo Pepe Domenica 21 Maggio 2017 alle 12:43 | 0 commenti

Luca Zaia, costretto a ritirare l'Irpef sulla Superstrada Pedemontana Veneta (SPV) per salvare i salernitano-piemontesi di SIS allo scopo di garantirsi una campagna elettorale tranquilla alle amministrative nei comuni della provincia di Treviso e Vicenza, vuole solo evitare ripercussioni e cadute di consenso in pubblico già misurate dai sondaggi segreti sulla Pedemontana Veneta: così scrive in una nota il CoVePa, Cordinamento Veneto Pedemontana Alternativa, il cui portavoce Massimo Follesa abbiamo recentemente intervistato titolando "Superstrada Pedemontana Veneta e le 13 osservazioni della Corte dei Conti, l'intervista esclusiva a Massimo Follesa: le irregolarità e i costi esplosi fanno temere un caso e un buco come quelli di BPVi e Veneto Banca". 

Il CoVePA insiste sul punto delle forche caudine della finanziabilità dell'opera da parte di banche e investitori nazionali e internazionali e diffonde due post con due video sul tema: il primo, quello proposto in apertura, con "quattro stoccate" sempre dell'architetto Follesa e l'altro a seguire, ripreso da L'economia spiegata facile, con affondi sull'insostenibilità e sull'ipotesi truffaldina dietro alla SPV.

 

Project financing, affare o truffa? Il caso di Pedemontana Veneta spiegato in una video-intervista a Massimo Follesa

Da L'economia spiegata facile

Nonostante il blocco dei cantieri e il disastro ambientale in corso che rischiano di rimanere a tempo indeterminato, può il Governatore della Regione Veneto permettersi di chiedere aiuto a Roma con la campagna propagandistica per il referendum sull'indipendenza veneta in pieno svolgimento?

Ce ne siamo già a occupati con l'articolo di Marco Santero sul caso della sanità pubblica in Toscana.

Ci ritorniamo con questa video intervista al portavoce del Co-Ve-PA che ci svela i retroscenza del project financing che sta dietro ad una delle grandi opere più a rischio di collasso.

Finanziamenti esauriti, cantieri fermi da mesi, pagamenti mai fatti agli espropriati, una vittima, l'operaio siciliano rimasto schiacciato dal crollo della galleria-colabrodo in cui stava lavorando e non finisce qui.

Luca Zaia, piuttosto che avocare l'opera a Roma, preferisce aumentare l'IRPEF (salvo poi tornare sui suoi passi, per quanto tempo?, ndr) ai cittadini veneti che metteranno i soldi al posto dei privati.

Gli incassi dei pedaggi andranno ai privati. Ma a che gioco stanno giocando alle nostre spalle?

La Corte dei Conti boccia la proposta di Zaia, ma senza garanzie finanziarie pubbliche la Cassa Depositi e Prestiti non potrà anticipare i soldi che servono per ultimare i lavori che gli investitori privati non hanno.

Toccherà a noi pagare con aumenti di altre tasse?

Può permettersi il Governatore della Regione Veneto permettersi di chiedere aiuto a Roma con la campagna propagandistica per il referendum sull'indipendenza veneta in pieno svolgimento?

In questa video-intervista siamo in grado di darvi le risposte a queste domande ed a quella più importante in assoluto.

Il project financing è un affare (e per chi) o è una truffa ai danni dello Stato?

Il Co-Ve-PA propone tagli drastici al progetto, il ricorso ad ANAS e l'abbandono delle nuove costruzioni in favore delle manutenzioni di quelle già esistenti.

Motivo? Sono più utili e danno più lavoro; e per di più agli italiani...


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Lunedi 26 Giugno 2017 alle 21:05 da kairos
In Matrimonio Aim-Agsm, dopo il ballottaggio di Verona riparte la corsa contro il tempo
Gli altri siti del nostro network
Pagine