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"Il livello della falda acquifera dell'Alta Padovana è troppo basso e continua a calare in modo allarmante: secondo l'Arpav siamo già 15 centimetri sotto ai minimi storici degli ultimi 20 anni. Già nel maggio 2016 avevo segnalato alla Giunta le necessità di ricarica della falda con una mozione, respinta, che chiedeva lo stop alle nuove escavazioni nell'alveo del fiume Brenta. Ora la situazione si è aggravata al punto da creare problemi di approvvigionamento all'agricoltura". Così il Presidente del Gruppo consiliare misto Piero Ruzzante (Articolo UNO - Mdp) che questa mattina ha depositato un'Interrogazione a risposta immediata chiedendo al Presidente Luca Zaia di intervenire per consentire la realizzazione del progetto Democrito.

"Si tratta di un progetto contenuto in un Accordo di programma sottoscritto dalla Regione nel novembre 2012, che prevede la realizzazione di una condotta del diametro di 2 metri tra Marostica e Sandrigo. L'opera, che consentirebbe di ricaricare la falda, ad oggi non è ancora stata realizzata e non risulta che l'Accordo di programma sia stato attivato. A maggio dell'anno scorso avevo chiesto che la Giunta convocasse un tavolo con le amministrazioni comunali, le autorità competenti e i comitati per rendere effettivo l'Accordo di programma: anche questa richiesta è stata respinta. Oggi vediamo gli effetti dei ritardi e degli errori di valutazione della Giunta Zaia sul progetto Democrito, con la falda ai minimi storici e un diffuso allarme tra gli agricoltori a cui sarà chiesta la riduzione del 20% dei prelievi per l'irrigazione". "In 5 anni - conclude Ruzzante - del progetto Democrito non c'è traccia, mentre tutti i progetti di escavazione del Brenta procedono rapidissimi. Come dire: lentissimi con i progetti ambientali, puntuali e velocissimi quando si deve portare via la sabbia e la ghiaia, l'oro del Brenta".