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Roberto Ciambetti firma l’accordo di cooperazione tra Veneto e Nordland. Economia, turismo, cultura, università al centro dell’intesa strategica che mira ad uno sviluppo ecosostenibile di elevata qualità

Di Comunicati Stampa Venerdi 10 Marzo 2017 alle 17:16 | 0 commenti

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Il presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti, alla presenza dell'ambasciatore d'Italia in Norvegia, Giorgio Novello, ha firmato a Bodo un accordo di cooperazione con la Contea del Nordland, rappresentata dal suo presidente Tomas Norvoll. "L'accordo prevede innanzitutto l'avvio di una cooperazione tra l'Università del Nord della Norvegia, oltre 12 mila studenti e uno dei tassi di ricerca e specializzazione più avanzati al mondo, e le nostre Università venete - ha spiegato il presidente Ciambetti - Quindi lo scambio di informazioni e collaborazione sulle tematiche del turismo eco-sostenibile, tema strategico per il Veneto ma anche decisivo per il Nordland che si trova ad essere la porta d'accesso all'ambito artico: una delle chiavi, come ha ben detto il presidente Norvoll, che aprono questa porta è la cultura e dunque anche quel filo che unisce Venezia a questa regione oltre il Circolo polare artico grazie alla vicenda di Pietro Querini il quale naufragando nelle Isole Lofoten nel 1431 e rientrando in patria attraversando l'intera Europa, definì una rotta che oggi può dar vita a un nuovo e interessantissimo circuito turistico-culturale e che sarà al centro di un progetto Europeo finanziato con fondi comunitari per il quale, grazie a questo accordo, inizieremo a lavorare già dai prossimi giorni. Non dimentichiamo che già oggi il Nordland rappresenta circa il 12 per cento del turismo norvegese e la scommessa che il presidente del Nordland vuole giocare è quella della candidature di Bodo del Nordland come Capitale Europea della Cultura: è una scommessa singolarissima, se pensiamo che Bodo ha solo 50 mila abitanti, ma la le sfide che essa pone sono di altissimo livello e a mio avviso è fondamentale essere al fianco degli amici norvegesi in questa avventura. Infine, ci è stato chiesto di cooperare per lo sviluppo di una nuova politica artica, che tuteli questo spazio unico, preziosissimo, permettendo tuttavia alle popolazioni locali di continuare a vivere, lavorare, difendere la propria cultura e identità. Mi è piaciuto il loro slogan: noi abbiamo creato l'Artico, Noi lavoriamo nell'Artico, noi conosciamo l'artico, noi viviamo l'Artico".

Il presidente Ciambetti ha poi sottolineato come "il Nordland è una regione veramente importante. Questa regione gestisce oltre il 25 per cento delle coste norvegesi, è uno dei principali poli della pesca mondiale: un salmone su nove mangiato al mondo proviene dalle acque atlantiche del Nordland, che non sono ricche solo di merluzzi o stoccafissi. I torrenti che scendono dalle montagne hanno permesso di sviluppare allevamenti di trote di altissima qualità cosiccome forniscono la produzione di una rilevante quota di energia idroelettrica, al punto da essere la seconda area norvegese di produzione per questa fonte rinnovabile a cui va aggiunto la sperimentazione sull'eolico sia in terraferma come offshore, le sfruttamento delle biomasse, la ricerca sulla produzione energetica sfruttando le maree atlantiche. Infine c'è la riserva di petrolio e gas nei giacimenti offshore, che sono al centro di una accesa discussione visto l'esigenza sentita da parte della maggioranza della popolazione di salvaguardare l'ambiente". Che l'accordo sottoscritto possa aprire nuove opportunità lo si è capito nella serie di incontri che il presidente Roberto Ciambetti e la delegazione veneta hanno avuto con l'Università del Nord, punta di diamante di un sistema di ricerca che attrae ricercatori e studenti dalla Russia, dall'Ucraina, Canada, Stati Uniti d'America, area scandinava e baltica. "E' impressionante il livello avanzato che questa Università giovanissima, con i suoi 12 mila studenti, è riuscita a sviluppare in campi strategici: non è un caso che ad essa si rivolgano i maggiori gruppi di ricerca e sfruttamento petrolifero, cosiccome le fondazioni che mirano alla tutela dell'ambiente: qui si studia come vincere la sfida del futuro, contrastando l'inquinamento ma permettendo lo sviluppo dell'economia e della società. Credo che le Università venete possano contribuire a questa sfida - ha concluso Roberto Ciambetti - con lo scambio di studenti ed insegnanti, con l condivisione di progetti e ambiziosi obiettivi che rappresentano il futuro".

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