Il referendum per l'autonomia del Veneto secondo Fracasso (PD), Barison, Giorgetti, Donazzan (FI) e Ciambetti (LN)
Lunedi 24 Aprile 2017 alle 19:47 | 0 commenti
"Zaia finisca di raccontare ai veneti che saremo come l'Alto Adige e inizi finalmente a cercare una strada veneta per l'autonomia. Ora che è finito il tempo delle carte, si apra un vero confronto per far sì che quello del 22 ottobre sia davvero il referendum dei veneti". Così in una nota che pubblichiamo il Capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto Stefano Fracasso commenta la firma da parte del presidente Zaia del decreto per il referendum per l'autonomia aggiungendo nella nota intitolata "Referendum autonomia - Fracasso (PD): "Basta guardare all'Alto Adige. Si lavori per una strada veneta per l'autonomia": "Zaia continua a guardare all'Alto Adige, ma siamo davvero sicuri che sia quella l'autonomia che serve alla nostra regione?"
"Non solo - spiega Fracasso - abbiamo una popolazione dieci volte maggiore, ma non è nemmeno tutto oro quello che luccica, visto che lì la sanità costa il 20% in più che da noi e che assieme le province autonome di Trento e Bolzano contano 9.000 dipendenti rispetto ai 2700 del Veneto. Se Zaia avesse affrontato seriamente la trattativa con il Governo ora saremmo qui a discutere su una proposta di autonomia concreta e sostenibile per i veneti".
"Non si perda ulteriore tempo - conclude Fracasso - e si abbia il coraggio di parlare dei contenuti. Altrimenti arriveremo al 22 ottobre parlando ancora e soltanto della bella favoletta dell'Alto Adige. Il Veneto merita di trovare il suo modello di autonomia".
Autonomia - Gruppo Forza Italia: "Bene la data certa del referendum. Maggiore autonomia rafforzerà l'appartenenza all'Italia. Questo è un patto federale".
"Oggi abbiamo finalmente la certezza della data del referendum, che sarà il primo vero passaggio per entrare nel merito del percorso, pur articolato, che dovrà portare il Veneto a definire ulteriori forme di autonomia all'interno del perimetro previsto dalla Costituzione". È quanto si legge in una nota diramata dal gruppo Gruppo consiliare di Forza Italia del Veneto.
"Forza Italia è da sempre convinta che la sussidiarietà sia garanzia di buona politica e buona amministrazione - sostengono Massimilano Barison, Massimo Giorgetti ed Elena Donazzan - prova ne sia che nel 2001 fu promotrice della Riforma Costituzionale in chiave federalista del Governo Berlusconi, che purtroppo ottenne una approvazione solo nelle regioni di Veneto e Lombardia, le stesse che oggi, con i medesimi obiettivi, tornano a chiedere maggiore autonomia".
"Siamo al Governo del Veneto e vogliamo tornare a governare l'Italia e crediamo che la responsabilità del buon governo si debba misurare soprattutto sui territori con realismo e capacità istituzionale. Mentre qualcuno correva dietro alle deboli sirene indipendentiste, nella scorsa legislatura il Popolo della Libertà di cui Forza Italia in Consiglio Regionale del Veneto è oggi in continuità politica e amministrativa, fece votare la legge istitutiva del quesito sulla autonomia e non votò quello sulla indipendenza. L'autonomia è possibile, è doverosa, è giusta" conclude la nota.
Autonomia - Ciambetti: "Con il referendum del 22 ottobre, i veneti potranno esprimersi sul futuro della nostra terra e dei nostri figli".
"Da oggi si parte per un percorso che arriverà fino al 22 ottobre, nel giorno in cui i veneti potranno esprimersi dopo 151 anni dal plebiscito di annessione all'Italia". Sono le dichiarazioni che il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti ha rilasciato oggi, nel giorno della firma da parte del Governatore Luca Zaia del decreto di indizione del referendum consultivo per l'autonomia del Veneto che si celebrerà il 22 ottobre 2017.
"Finalmente i veneti possono per la prima volta decidere del loro futuro. Noi, come Consiglio regionale, a questo proposito, abbiamo fatto la nostra parte ad esempio con il nostro Osservatorio elettorale, le cui sezioni dedicate sono state aggiornate e rese utilizzabili per gestire un evento referendario. Siamo in realtà già in movimento da mesi, pronti non solo a ricevere l'esito del referendum dei veneti, ma a trasmetterne i risultati in Giunta regionale e a Roma. Da qui al 22 ottobre si svolgerà anche un'attività di informazione tesa a far comprendere come le cose possano cambiare. Ma soprattutto, sarà necessario che i veneti si sentano chiamati, quasi precettati alle urne perché con il referendum sull'autonomia si deciderà il futuro della nostra terra e dei nostri figli".
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