Quotidiano | Categorie: Ambiente

Qualità dell'aria, Gianpaolo Bottaccin: "Ultimi 10 anni positivi in Veneto, ma servono investimenti per il bacino padano"

Di Note ufficiali Lunedi 30 Gennaio 2017 alle 17:07 | 0 commenti

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In occasione di una riunione sulla qualità dell'aria tenutosi a Bologna tra il Ministro dell'Ambiente e agli assessori delle Regioni del Bacino Padano, l'assessore del Veneto Gianpaolo Bottacin ha sottolineato in una nota della Regione Veneto al Ministro Gian Luca Galletti l'assoluta necessità di continuare ad investire sul territorio, affinché si possa raggiungere a breve l'obiettivo di evitare lo sforamento dei parametri previsti dalla normativa europea collegata al PM10. "In Veneto da anni, grazie alle tante azioni ambientali messe in campo - ha detto Bottacin - il trend è in costante miglioramento, con una riduzione del 40% negli ultimi 10 anni. Ma ancora molto bisogna fare: stiamo infatti parlando dell'indicatore più critico per l'inquinamento atmosferico, che continua ad essere superato ancora diffusamente in tutta la Pianura Padana e pertanto è necessario moltiplicare gli sforzi atti a ridurre la presenza di questo inquinante".

In tal senso è stato evidenziato, sia dall'assessore veneto che dai colleghi delle altre Regioni, che i finanziamenti messi in campo dal Ministero per il disinquinamento da PM10 vadano riservati in modo particolare al Nord Italia. "Abbiamo concordato - riferisce Bottacin - che, proprio in relazione alle quattro Regioni interessate, venga previsto un apposito piano d'investimento utile a ridurre ulteriormente la presenza di PM10. Gli elementi su cui ragionare ci sono: noi del Veneto, insieme alla Lombardia, abbiamo infatti già predisposto e approvato nei rispettivi Consigli Regionali il Piano Aria, ma anche Emilia Romagna e Piemonte si stanno in tal senso attrezzando. I 4 piani verranno quindi coordinati con il Ministero che si è impegnato a investire risorse sulle linee di intervento condivise".  
"Al ministro - conclude Bottacin nella nota - ho anche chiesto che si faccia promotore di un incontro in Europa per una valutazione coerente dei vari parametri messi in campo prima che vengano attivate eventuali procedure d'infrazione ai nostri danni. Non è infatti pensabile che un'area come quella padana, popolata da oltre venti milioni di abitanti e caratterizzata da scarsità di vento e altri fattori che minano la qualità dell'aria, dove però si è lavorato negli anni per ridurre in maniera massiccia l'inquinamento, venga sanzionata e paradossalmente non lo siano altre realtà che, pur non avendo problematiche particolari e quindi rientrando senza difficoltà nel parametro dello sforamento delle 35 giornate, vedano il loro trend inquinante in aumento a causa di scarsa attenzione all'ambiente".


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