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Pfas, M5S: "Necessari interventi urgenti non solo in Veneto"

Di Note ufficiali Mercoledi 8 Febbraio 2017 alle 18:17 | 0 commenti

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E' stata pubblicata ed approvata dalla maggioranza la relazione della Commissione Ecomafie in Parlamento sul ciclo dei rifiuti sui Pfas. I membri del M5S della Commissione Ecomafie in Parlamento e del Consiglio regionale del Veneto commentano la relazione e lanciano la loro proposta: "Ciò che emerge è importantissimo e, oltre a darci ragione, porterà enormi cambiamenti se quanto emerso dalla relazione verrà confermato. La novità sui cui ci soffermiamo è quella sul riconoscimento dei Pfas come sostanze pericolose, le quali, quando diventano rifiuti, devono quindi essere trattate come rifiuti pericolosi, in modo diverso da ora e quindi con limiti più stringenti.

Citiamo dalla relazione: ‘A differenza di quanto riferito dall'assessore (veneto) all'ambiente, le sostanze perfluoroalchiliche appartengono alla classe dei composti organici alogenati, con la conseguenza che rientrano nell'elenco delle sostanze pericolose di cui al n. 15 (composti organici alogenati) della tabella 5 dell'allegato 5, parte terza, del citato decreto legislativo. Pertanto, non appaiono condivisibili le affermazioni rese sul punto dall'assessore all'ambiente della regione Veneto, Gianpaolo Bottacin, il quale, nel corso dell'audizione del 10 maggio 2016, ha riferito che la regione non può intervenire sugli scarichi delle sostanze considerate inquinanti pericolosi. Non è condivisibile l'affermazione secondo cui la Regione Veneto non può fissare limiti, in quanto ciò rientra nella normale potestà normativa regionale, rafforzata dalla riforma costituzionale del 2001 sui poteri delle Regioni. E' comunque pacifico che, nella specie, si è fuori da ogni ipotesi di intervento legislativo, bensì si è in presenza di provvedimenti da assumere con atti normativi secondari (decreti, regolamenti, dgr, linee guida, ecc..)'. Quindi, poiché i Pfas appartengono alla classe dei composti organici alogenati e rientrano quindi nell'elenco delle sostanze pericolose, la Miteni non può continuare a scaricarle come fa ora, ma deve applicare limiti molto più stringenti. Il ministero dell'Ambiente in questa vicenda ha un enorme responsabilità poiché è stato informato dei pericoli già nel 2013 e il decreto che ha emanato è scorretto. Tuttavia, né quella di ulteriori limiti, né una bonifica, sono ormai soluzioni risolutive o sostenibili". I rappresentanti del M5S in Commissione Ecomafie in Parlamento e in Regione Veneto illustrano le proposte: "L'unica soluzione che come M5S riteniamo percorribile è quella che la Miteni chiuda la linea Pfas. Nel frattempo chiediamo che i rifiuti contaminati da PFAS (fanghi, percolati, idrolizzati proteici animali usati persino nelle centrali a biogas della provincia di Mantova) siano trattati con cautele specifiche e non esportati fuori dai territori regionali contaminati. Ovviamente ogni spesa deve ricadere sulle aziende coinvolte e non sui cittadini, inoltre le responsabilità dell'inquinamento e degli eventuali danni alla salute dovranno essere sanzionate". Il M5S ricorda: "Oggi stesso a Venezia, la prima commissione ha approvata all'unanimità la proposta del M5S regionale di istituire una commissione d'inchiesta sui Pfas. Crediamo che i nuovi dati possano dare a tutte le forze politiche la motivazione a collaborare per una soluzione definitiva al problema Pfas, in tutela della salute di 350mila veneti".

Leggi tutti gli articoli su: Miteni, Regione Veneto, M5S, pfas

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