"Mose, pericolo di cedimenti strutturali". Lo dice Erika Baldini del M5S
Martedi 7 Febbraio 2017 alle 16:44 | 0 commenti
"Una perizia commissionata dal Ministero delle Infrastrutture e diffusa dal settimanale ‘L'Espresso', rivela il pericolo di cedimenti strutturali delle dighe del Mose, per la corrosione e per l'uso di acciaio diverso da quello impiegato nei test. Un errore, questo, molto caro che richiede costi extra nella manutenzione di un'opera per cui lo Stato ha già speso 5,5 miliardi di euro, rispetto agli 1,6 miliardi preventivati". La denuncia, si legge in una nota del Consiglio regionale del Veneto, è della consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Erika Baldin, che in una nota ricorda "di essermi già occupata dei problemi strutturali del progetto. Chiedo quindi ai tre Commissari governativi di fare chiarezza sul motivo per cui i perni di serie da installare nelle quattro bocche di porto provengano da impianti dell'Europa dell'Est e presentino una lega diversa da quella del prototipo".
"Questo è solo uno dei problemi - osserva l'esponente Pentastellata - le cerniere probabilmente sono già inutilizzabili e ripararle è impossibile. La corrosione, poi, avanza e la vernice usata non basta per prevenire il problema". La consigliera regionale chiede "chi pagherà questi costi. Se il progetto sarà abbandonato, di chi sarà la responsabilità e quali saranno i costi per recuperare il materiale? Non possiamo sempre essere noi cittadini a pagare per gli errori dei corrotti e degli speculatori".
"I privati che hanno sbagliato - chiosa Erika Baldin - devono pagare fino all'ultimo centesimo per questo mostro inutile che hanno piazzato nel nostro mare".
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