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Graziano Azzalin: “Sull’aumento Irpef, Zaia ha cambiato tre volte versione in pochi giorni. Un Presidente che racconta bugie è un problema per tutti i Veneti”

Di Note ufficiali Martedi 14 Marzo 2017 alle 16:26 | 0 commenti

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"Le ‘giravolte' di Luca Zaia fanno venire il mal di testa. Nell'arco di poco tempo, ha cambiato tre volte versione sulle tasse. A fine novembre, non un secolo fa, si vantava nel Defr della scelta di mantenere inalterata la pressione tributaria, unica Regione a statuto ordinario a non avere applicato un aumento dell'addizionale Irpef. Poi, appena una settimana fa, il cambio di rotta necessario per finanziare la Pedemontana, con tanto di show a sorpresa in aula consiliare, mentre oggi sostiene che in realtà non servirebbe, ma si trova obbligato a causa del ‘Fiscal compact', come se questo esistesse da ieri".

Lo afferma, in una nota ufficiale, il consigliere regionale del Partito Democratico Graziano Azzalin, che "critica il Governatore per aver impresso un'accelerata all'iter dei lavori per l'infrastruttura, con conseguente variazione al Bilancio regionale".

"Le difficoltà finanziarie - osserva l'esponente dei Democratici - ci sono per lo Stato come per gli Enti Locali e Zaia ha tutto il diritto di applicare le tasse che ritiene opportune. Non ha però il diritto di raccontare bugie e prendere in giro i veneti perché questo, allora, diventa un problema di tutti".

"Ci sono - prosegue il consigliere regionale - dei nodi ineludibili: se non c'è alcun aumento nel costo dell'opera, perché allora la Regione deve metterci 300 milioni, accollarsi il rischio dei pedaggi e garantire solo un canone di disponibilità al concessionario? Chi l'ha detto che questa è l'unica soluzione praticabile per sbloccare i cantieri? È solo una tesi e peraltro molto discutibile, anche perché si affacciano prevedibili ricorsi, come quello di Impregilo che aveva perso la gara con Sis. L'affermazione secondo cui bisogna finire l'opera a ogni costo e questa è l'unica via, può non essere vera già domani, perché i lavori si bloccherebbero per altre ragioni".

"Luca Zaia - continua Azzalin - sapeva da tempo che la Sis non sarebbe riuscita a rispettare il contratto. Perché allora ha fatto finta di niente e da dieci giorni è partita questa forsennata corsa, costringendo i consiglieri regionali ad esaminare tutta la documentazione nel giro di poche ore?".

"La Regione - sottolinea il consigliere PD - ha prima sbagliato le previsioni sui flussi di traffico, con i relativi conti, ed ora Luca Zaia, con questa mossa, indebiterà i veneti per i prossimi quaranta anni. Un pasticcio, questo, che ci riporta al desiderio di autonomia del Presidente: il disastro delle banche e il caso Pedemontana, dove le sue responsabilità sono evidenti e pesanti, ci mostrano che alla fine il Veneto non è migliore dello Stato, anzi".

"E a proposito di autonomia - chiosa Graziano Azzalin - se arriverà, sarà il Consiglio a doverla ‘amministrare'. Quello stesso Consiglio che Luca Zaia bistratta, venendo in aula ogni sei mesi per dire una cosa che poi smentisce il giorno dopo sui giornali, portando solo delle ratifiche di decisioni già prese altrove".

Leggi tutti gli articoli su: Partito Democratico, Luca Zaia, Graziano Azzalin

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