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Governo, Flavio Tosi: no a antipolitica di Grillo, Salvini e sinistra, chi va a Roma sia prima amministratore locale

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 7 Maggio 2017 alle 18:03 | 0 commenti

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"A livello nazionale bisognerebbe fare una legge per la quale chi si candida al Parlamento deve prima aver avuto ruoli di governo locale, conoscere le regole del gioco e la pubblica amministrazione. Avendo amministrato il territorio almeno non si va a Roma non sapendo di cosa parla o facendo demagogia, ma cercando di risolvere i problemi del territorio che rappresenta". Flavio Tosi, leader di Fare!, conversando con i giornalisti a margine dell'evento a Milano, ha inserito questa proposta in un piu' ampio discorso in cui ha fortemente criticato il leader della Lega Nord, Matteo Salvini e ha auspicato un'alleanza contro i populismi.

Centrodestra: Tosi, no ad antipolitica, perdera' anche in Francia.
"La questione centro-destra, centro-sinistra e' datata e superata. Ormai la questione e': politica contro antipolitica. Oggi l'antipolitica in Italia fa quasi il 50% tra il movimento di Beppe Grillo, la Lega Nord e la sinistra: questo e' il problema vero del Paese". Flavio Tosi, fuoriuscito della Lega ha aggiunto: "Dubito che il centrodestra si mettera' assieme in modo unitario perche' ci sono delle visioni incompatibili e inconciliabili. Da un lato la visione di Silvio Berlusconi, ancora liberale, pragmatica ed europeista, di chi capisce che dall'Europa non si puo' uscire e dall'euro nemmeno; dall'altro le visioni assolutamente demagogiche e impraticabili di Matteo Salvini". Tosi attribuisce l'avanzare dei "populismi" al fallimento di "20 anni di seconda Repubblica perche' non si e' fatto quello che gli italiani si aspettavano". La "misura del confronto" in futuro sara' fra "chi vuole tornare seriamente alla politica, al buon governo, alle azioni concrete, con la spesa pubblica sotto controllo e le riforme che si devono fare. E chi invece racconta balle". Secondo Tosi bisogna prendere ad esempio la "Francia, dove la competizione e' tra demagogia, che perde e perdera' anche domani e serieta', pragmatismo e buon senso".

 

Ue: Tosi, no a "balle" Salvini, chi comprerebbe debito italiano?
"Matteo Salvini e' riuscito a perdere Varese, roccaforte storicissima della Lega, per l'impostazione demagogica che sta dando alla politica. Il buon Salvini dovrebbe spiegare per esempio che grazie a Mario Draghi, la Bce ha comprato il nostro debito per 400milardi. Se usciamo dalla Ue a chi vendiamo questo debito? Per questo bisogna essere seri, credibili". E' l'ennesimo duro attacco di Flavio Tosi, sindaco di Verona a Matteo Salvini, leader della Lega Nord.

 

Legittima difesa: Tosi, ennesimo pasticcio all'Italiana.
"E' stato fatto l'ennesimo pasticcio all'italiana. E' stata seguita la solita tendenza buonista che ha impedito di riformare seriamente quel tipo di norma. Bastava dire che dentro le mura domestiche bisogna potersi difendere sempre, quindi non si e' processabili".

 

Referendum autonomie: Tosi, costa troppo e non portera' risorse.
"Costa troppo e non portera' risorse". Dure le critiche fatte da Flavio Tosi, al referendum per le autonomie, che si terra' in Veneto e in Lombardia il 22 ottobre. "Il problema sono i costi e gli effetti. In Veneto costa 14 milioni, in Lombardia ne costera' in proporzione piu' di 30. Il risultato e' un sondaggio costosissimo, che costera' dai 3 ai 4 euro a cittadino con un effetto pratico pari a zero. Io votero' si', sapendo che la maggior parte dei veneti e dei lombardi votera' si'. Ma so che lo scopo e' avviare una trattativa con lo Stato ai sensi dell'articolo 116 del Costituzione. Una cosa che si poteva fare 15 anni fa". Secondo il leader del movimento "Fare!", proprio l'articolo 116 si poteva applicare senza questa consultazione dato che "c'e' dal 2001". Una falsita', inoltre "raccontare che diventeremo come il Trentino-Alto Adige, perche' l'effetto del 116 non e' che rimane in Regione il 90% delle tasse, neanche l'80 e neanche il 70. E' che si tratta con lo Stato, che da' delle deleghe e poi trasferisce esattamente i soldi che servono per quelle deleghe". "Quindi non ci saranno soldi in piu'" ha tagliato corto Tosi, che ha specificato, rincarando la dose: "Per un po' piu' di autonomia, si spendono 40 milioni che si potevano spendere per la sanita' e le emergenze sociali".

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