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Giornata vittime mafia, Roberto Ciambetti: mafia va combattuta sul piano culturale

Di Emma Reda Martedi 21 Marzo 2017 alle 15:55 | 0 commenti

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Si è conclusa con la lettura dei nomi delle 943 vittime della mafia l'intensa mattinata che ha visto protagonisti al teatro comunale di Vicenza rappresentanti delle Istituzioni, della magistratura, delle Forze dell'ordine e oltre 600 studenti di 14 scuole medie superiori del Veneto, per la "Giornata regionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie per la promozione della cittadinanza responsabile" istituita con la legge regionale 48 del 2012 con la quale la Regione del Veneto si impegna a "sostenere l'avvio di politiche finalizzate al contrasto e alla prevenzione del crimine organizzato e mafioso nel nostro territorio favorendo la diffusione della cultura della legalità.

"Per questo fu fissato nel 21 marzo, l'inizio della primavera, la celebrazione di questa giornata - ha detto nel suo intervento il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti - La mafia e la criminalità non sono nemici imbattibili, anzi: non solo si possono contrastare efficacemente, ma anche sconfiggere e debellare definitivamente. E' una lotta dura, difficile certo e va combattuta innanzitutto nel terreno della cultura: ed è proprio su questo terreno che noi dobbiamo operare affinché nell'intimo di ciascuno nasca la repulsione per ogni forma di sopruso, per ogni forma di violenza. La mafia e le organizzazioni mafiose vivono nell'odio, nell'esercizio di un potere perverso che violenta le coscienze e rende schiavi. Noi dobbiamo credere nella primavera della libertà: chi è morto per mano della mafie è caduto per difendere la nostra libertà". Ciambetti ha poi proseguito: "Il Veneto non è immune da penetrazioni mafiose: la mafia e organizzazioni come Camorra o ‘ndrangheta, per non parlare della mafie importate dall'estero, vanno dove c'è ricchezza, dove possono riciclare i proventi del loro malaffare mimetizzandosi all'interno di un sistema sociale che, se non immunizzato, può cadere nella rete di organizzazioni che dispongono di immense ricchezze, con le quali inquinano il libero mercato o, agendo senza il più elementare scrupolo morale, colpire i più deboli- ha detto Ciambetti - La ‘Giornata regionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie per la promozione della cittadinanza responsabile' vuole essere un primo vaccino contro la cultura di morte, di violenza e sopraffazione, ma è anche un momento di confronto e di riconoscenza verso coloro che quotidianamente mettono a rischio la loro vita nella guerra contro le mafie. Oggi viene consegnato un premio a chi si è distinto in una particolare azione di contrasto alla criminalità, ma quel premio in verità viene dato a tutti gli agenti, uomini e donne delle Forze dell'Ordine, magistrati inquirenti, che stanno in trincea: il loro lavoro spesso è sconosciuto ai più, ma senza i loro sacrifici la qualità e la sicurezza del nostro vivere sarebbero ben poca cosa. In questa mattinata verranno ripetuti i nomi di quanti sono caduti per mano delle mafie: ogni nome, ogni croce, sia per noi tutti un monito e l'invito a dare sempre il massimo. Se l'attualità che ci presenta il conto di una criminalità devastante - ha concluso Ciambetti - noi non dobbiamo disperare, ma lottare con le forme della democrazia e della legalità per ridare a tutti una nuova primavera e questa è la speranza che deve guidarci ben sapendo che la democrazia e la civile convivenza si coniugano solo in uno stato di Diritto e si sviluppano solo nella legalità"

Leggi tutti gli articoli su: Roberto Ciambetti

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