Quotidiano | Categorie: Lavoro

FSI-USAE ai nastri di partenza: anche a Vicenza parte mobilitazione per rinnovo contrattuale PA

Di Comunicati Stampa Domenica 5 Febbraio 2017 alle 16:35 | 0 commenti

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Con il classico "porta a porta" nei reparti ospedalieri è' iniziata mercoledì 18 gennaio 2017 la campagna di mobilitazione della FSI-USAE nell'ambito della vertenza nazionale per rivendicare reali e adeguati aumenti salariali per i lavoratori di tutte le Pubbliche amministrazioni, comuni, regione, ministeri, scuola e sanità. E l'informazione diretta negli uffici e reparti viene fatta anche attraverso la sottoscrizione di una petizione che poi verrà consegnata a Roma a cura del Segretario Generale FSI-USAE, Adamo Bonazzi. Una vertenza per cui la Federazione chiede il coinvolgimento ed il sostegno di tutti i lavoratori delle pubbliche amministrazioni centrali e locali, ovunque essi operino. A tal proposito, Roberto Tosi, Segretario Regionale della Federazione del Veneto, durante un incontro con la stampa ha rammentato che FSI-USAE nazionale ha rifiutato di sottoscrivere l'accordo intervenuto fra la Ministra Madia e la Triplice in quanto inadeguato e, dal lato economico, scandaloso, un vero tradimento dei lavoratori.

Ha inoltre dichiarato aperta la vertenza ed espletando le relative procedure di raffreddamento del conflitto, di fatto aprendo la strada delle mobilitazioni regionali e locali.
Con mercoledì è iniziata la prima fase della vertenza con la prima distribuzione del relativo materiale informativo in tutte le amministrazioni pubbliche di questa Regione a cui faranno seguito le assemblee e le manifestazioni a carattere territoriale .
Rosolino Russelli, Segretario Territoriale di Vicenza, ha così dichiarato: "Stiamo informando tutti i lavoratori del Pubblico Impiego che hanno il diritto ad una equa retribuzione, hanno diritto a poter recuperare il potere di acquisto delle proprie buste paga che in questi otto ultimi anni si sono notevolmente assottigliate visto il mancato rinnovo contrattuale. FSI-USAE rivendica da subito il riallineamento degli andamenti retributivi e contrattuali dei lavoratori pubblici con quanto già avvenuto per i lavoratori del privato con aumenti adeguati. Indica una cifra che, al netto degli
80 euro di decontribuzione, si può quantificare in 250 euro medie pro capite. L'accordo del 30 novembre, fra la Ministra Madia e Cgil-Cisl-Uil tradisce gli impegni precedentemente assunti anche dagli stessi, non prevede aumenti per il 2013-2015 con aumenti medi pro-capite di 85 euro soltanto per il triennio 2016- 2018, e accordo che non mi sento proprio di condividere. Va infatti ricordato che dal 2010 per i lavoratori del pubblico impiego è in vigore il blocco delle retribuzioni pur con una sentenza della Corte Costituzionale del 2015 che ha dichiarato la riaperture dei contratti a partire dal luglio 2015 e quindi nel pieno del triennio 2013-2015, ma non ancora attuata dal Governo. E, nello stesso periodo, i grandi contratti di categoria del settore privato sono già stati rinnovati almeno due volte: prima per il triennio 2010-2012 e poi per quello 2013-2015 con degli aumenti che si aggirano rispettivamente sui 100 e sui 130 €uro. E sono contratti che sono stati firmati da CGIL, CISL e UIL. Questa vertenza pertanto sarà pure utopica per la scarsità delle risorse messe a disposizione dal Governo ma non certamente demagogica. Anche perché, mentre per i suoi lavoratori piange miseria, quando si è trattato di andare incontro alle banche questo Governo ha messo sul piatto 20 MLD senza un battito di ciglia. Invito tutti i lavoratori che per qualche motivo non sono stati da noi contattati a mettersi in contatto con la nostra Segreteria Territoriale FSI-USAE di Vicenza, li raggiungeremo al più presto.


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