Quotidiano | Categorie: Fatti

Donazzan vs Berlato, compromesso per la leggittima difesa: porta voti

Di Libero Firmiani Martedi 16 Maggio 2017 alle 12:22 | 0 commenti

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Tira aria di tempesta in Consiglio regionale- L'assessore Elena Donazzan è infatti nella linea di tiro della maggioranza: rea di non aver partecipato all'assemblea per l'anniversario della fine della Repubblica di Venezia scrivendo, per di più, una lettera ufficiale al presidente del Consiglio, Roberto Ciambetti, per criticare l'adesione alla ricorrenza. Le frizioni maggiori, manco a dirlo, ci sono state con il Consigliere Sergio Berlato che ha chiarito: "In passato ho votato come da indicazioni della maggioranza anche quando non ero d'accordo... l'ho fatto perché si può discutere ma poi bisogna avere una linea comune. Faccio un esempio, sulla riforma della formazione, pur avendo portato pile di documenti che denunciano possibile malaffare ho tenuto la linea. Donazzan no." Tra i due, è risaputo, non corre buon sangue, ma questa volta contro Donazzan si sono schierati in tanti.  Eppure il centrodestra è riuscito a ritrovare compattezza in due occasioni: l'adunata degli Alpini e il passaggio in Consiglio delle nuove regole sulla legittima difesa.

C'è poco da spiegare sulla manifestazione delle penne nere e sulla massiccia presenza di Lega e d'intorni. Al corpo va concessa eterna gratitudine e per tutti i politici si tratta do un ottimo spot elettorale. Lo stesso non si può dire della partecipazione alla festa per la Serenissima che piace alla Lega, sempre in cerca di un'identità storica da sovrapporre al racconto nazionale, ma che ancora non convince quell'area della destra che per Patria intende anche i territori sotto il Po. Nulla di nuovo, ma con l'ascesa di Salvini certe logiche sembravano superate.  Questione di ideali, si dirà, facile che vengono accantonate con successo quando si scende nel concreto. Ecco allora passare senza intoppi il piano per la revisione delle regole d'ingaggio nel malaugurato caso che un ladro entri in casa. La proposta Berlato di adeguamento della norma 52 del codice penale, approvata in Consiglio dalla maggioranza che sostiene Zaia, è chiara: notte o non notte, abitazione o giardino chi ha il fucile lo imbracci e se si sente in pericolo prema il grilletto.
Senza entrare nel merito di una discussione che impegna l'opinione pubblica da mesi, se non da anni occorre però fare una piccola pausa di riflessione. Zero discussione sulla possibilità di sparare, molto rumore, forse per nulla, per a mancanza adesione una ricorrenza molto locale. Qualcosa non va, almeno che anche in questo caso non si tratti di simboli e della spasmodica ricerca di consenso, con buona pace di quel famoso primato della politica.


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