"Dolce" morte, dopo il caso Bettamin la Bartelle chiede di discutere il suo progetto di legge
Mercoledi 15 Febbraio 2017 alle 15:30 | 0 commenti
"Il caso-Bettamin risvegli le coscienze di tutti: mi auguro che non servano altri decessi per capire l'importanza della questione". Il giorno dopo la morte - "dolce" per quanto può esserlo il passaggio a miglior vita - del macellaio trevigiano malato di SLA che ha chiesto e ottenuto di esser sedato e quindi lasciato morire, Patrizia Bartelle interviene con una nota rilanciando l'esigenza di portare la discussione nelle aule politiche. "Esattamente un anno fa - rileva la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle - ho depositato un progetto di legge (PDL 121)che punta all'istituzione del cosiddetto DAT, ovvero la 'Dichiarazione anticipata di trattamento sanitario' con cui i pazienti possono esprimere in anticipo le loro volontà in caso di malattie gravi e incurabili come la SLA.
Fermo restando la centralità della vita - incalza l'esponente pentastellata - non può non venir riconosciuto, pur nei limiti di quanto il Comitato bioetico stabilisce, il diritto del malato a poter dire la propria facendo sapere in anticipo ai propri cari e sopratutto ai medici, le sue volontà ".
Per la Bartelle, che coglie l'occasione per ribadire come il provvedimento giaccia in V commissione da dodici mesi (era il dieci febbraio dello scorso anno), "il Veneto e Luca Zaia, che sull'argomento si è più volte fatto sentire in proposito, hanno la possibilità di essere capofila in un progetto di dignità e civiltà che nulla ha a che vedere con l'eutanasia. È il momento di passare dalle parole ai fatti, continuare a rimandare la discussione di quella legge su cui si potrebbe registrare un'ampia convergenza, non ha davvero alcun senso...".
Il concetto è chiaro come di più non si potrebbe: bene le dichiarazioni a caldo che nelle ultime ore si son sprecate, ma "ora si passi a tradurre in opere concrete quanto si va dicendo: il percorso potrebbe essere rapido e in discesa, viste anche le parole del governatore e della Lega. Riprendiamo in mano quel documento della V commissione e diamo un segnale tangibile che sulle questioni di merito, la politica sa ancora fare quadrato e trovare soluzioni concrete in tempi rapidi...".
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