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Diritti dei cacciatori del Veneto, Cristina Caretta e Acv: grazie a Berlato per la tutela dei loro diritti col suo Progetto di Legge n. 182/2016 ora approvato

Di Note ufficiali Martedi 10 Gennaio 2017 alle 21:06 | 0 commenti

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"Da oggi i cacciatori del Veneto, grazie al consigliere regionale Sergio Berlato, avranno una tutela in più e potranno contare su multe severe inflitte a chi tenterà di impedire l'esercitare i propri diritti. Il Consigliere regionale Sergio Berlato, Presidente della terza Commissione consiliare, restituisce ai Cacciatori del Veneto un altro pezzo della dignità che era stata loro negata grazie all'approvazione del suo Progetto di Legge n. 182/2016 che commina sanzioni amministrative da 600 euro a 3.600 euro a chi intenzionalmente vuole impedire l'esercizio dell'attività venatoria e l'esercizio della pesca": inizia così la nota dell'Associazione Cacciatori Veneti - Confavi, che pubblichiamo di seguito, sul Progetto di legge, d'iniziativa del Consigliere regionale Sergio Berlato  approvato nella seduta odierna del Consiglio regionale del Veneto.

Grande soddisfazione viene espressa dal Presidente dell'Associazione Cacciatori Veneti - Confavi, Maria Cristina Caretta, che precisa che "con questa legge viene confermato il principio che in uno stato di diritto nessuno può opporsi o ostacolare un'attività lecita e prevista da Direttive comunitarie, leggi nazionali e regionali per il quale i Cacciatori, per poterla esercitare, pagano ingenti tasse". "In questo mese - continua la Presidente - abbiamo assistito alla falsa informazione fatta dagli anticaccia sul contenuto di questa legge dichiarandola 'Un vero attacco ai diritti di opinione ed espressione' ma forse gli stessi non avevano letto con attenzione cosa prevede questa importante legge che vuole impedire che chiunque è contrario alla caccia o alla pesca trasformi l'opposizione ideologica in atti di aggressione e di violenza non solo verbale a danno in particolare modo nei confronti dei Cacciatori e dei pescatori".

"Ringraziamo quindi - conclude la Presidente Maria Cristina Caretta - il Consigliere regionale Sergio Berlato e l'intera maggioranza per la lealtà ancora una volta dimostrata per l'impegno profuso al fine di arrivare all'approvazione di questa legge che garantisce una maggiore dignità a tutti i Cacciatori e pescatori del Veneto. L'unico rammarico è l'aver constatato che i Consiglieri regionali che aderiscono al Gruppo consiliare che fa riferimento al Sindaco Flavio Tosi che continua a ricoprire il ruolo di Presidente regionale della Federcaccia anziché' votare a favore della legge che difende la dignità' dei Cacciatori si sono inspiegabilmente astenuti".

 

Di seguito pubblichiamo la nota del Consiglio regionale veneto sullo stesso argomento

 

Berlato (FdI-AN-MCR) "La Legge sul disturbo venatorio vuole punire solo chi intenzionalmente e illecitamente ostacola la caccia e la pesca"
"La Legge sul disturbo venatorio, proposta dal sottoscritto e già approvata a larga maggioranza dalla 3^ Commissione consiliare, che in data odierna è sottoposta all'esame del Consiglio regionale, si prefigge quale scopo unicamente quello di consentire il libero e pacifico esercizio della caccia e della pesca, ovvero due attività regolamentate dalla normativa italiana ed europea e la cui pratica è subordinata al pagamento di tasse di concessione, attraverso l'applicazione di sanzioni amministrative nei confronti di quanti, intenzionalmente ed illecitamente, ostacolino le succitate attività".
Lo afferma Sergio Berlato (FdI-AN-MCR) che sottolinea come "altre Regioni italiane già prevedono l'erogazione di sanzioni amministrative contro chi con dolo ostacola illecitamente la caccia e la pesca, mentre la Francia prevede addirittura l'applicazione di sanzioni penali contro questi soggetti. La Legge sul disturbo venatorio, che del resto è espressione del territorio, vuole solo sanzionare gli animalisti più estremi, ovvero quei soggetti che, spesso in gruppi organizzati, pongono in essere azioni violente e ricorrono persino a minacce personali per impedire ad altre persone di praticare attività consentite, non rispettando scelte di vita ed opinioni differenti dalle proprie e che, in alcuni casi, aderiscono ad organizzazioni internazionali che si sono macchiate in passato di gravi reati di eco- terrorismo e addirittura di omicidio. Sarebbe invece auspicabile che gli ambientalisti, che assolutamente rispetto e di cui mi sento di fare parte, prendano le distanze ed isolino tutti quei soggetti che nascondono sotto l'apparente amore per gli animali la propria indole violenta ed ideologizzata. Come d'altra parte avviene per i cacciatori, che sono i primi a voler combattere i bracconieri".
Berlato risponde a quanti vedrebbero la Legge sul disturbo venatorio solo come un doppione del Codice Penale, spiegando che "la comminazione di sanzioni amministrative non si va a sommare ma è alternativa all'erogazione di sanzioni penali; la Legge proposta dal sottoscritto non vuole intasare i tribunali, ma solo prevedere sanzioni certe contro chi intenzionalmente e in modo non consentito ostacola l'attività venatoria e piscatoria, anche alla luce del fatto che troppo spesso le sanzioni penali, anche a distanza di anni dalla loro erogazione, non trovano concreta applicazione".
"E a chi mi rimprovera di tenere in ‘ostaggio' il Consiglio regionale sulla tematica della caccia - replica il Presidente della Terza Commissione - faccio osservare, dati alla mano, come la Commissione presieduta dal sottoscritto ha licenziato ben 113 provvedimenti, di cui solo otto sulla caccia e la pesca, ovvero il 7% del totale, mentre, ad esempio, sono stati ventisette i provvedimenti approvati in agricoltura e venti in tema di cultura regionale".
"Non ho nulla contro - conclude Sergio Berlato - chi civilmente, e nei modi consentiti dal diritto, manifesta liberamente il proprio pensiero, ma non accetto imposizioni ideologiche da parte di una frangia di soggetti violenti". 


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