Diabete mellito - Negro, Casali, Conte e Bassi: “Perché il Veneto che si autodefinisce virtuoso non sostiene in toto chi ne è affetto?”
Mercoledi 8 Marzo 2017 alle 12:47 | 0 commenti
"Perché la Regione del Veneto, che si autodefinisce "virtuosa", non sostiene le persone afflitte da diabete mellito, così come avviene già in altre realtà regionali italiane come la Lombardia?". Questa la richiesta esposta in una interrogazione alla Giunta presentata ieri dai consiglieri regionali Lista Tosi e Veneto del Fare Giovanna Negro, Stefano Casali, Maurizio Conte e Andrea Bassi.
"Su segnalazione pubblica attraverso i media - spiegano i consiglieri - è stata messa in evidenza la differenza di trattamento che il malato diabetico del Sistema sanitario regionale Veneto ha rispetto all'utente del Ssr Lombardia, in quanto in Veneto vengono messe a disposizione un numero inferiore di strisce reattive, oltre che un numero ulteriormente inferiore di lancette pungidito rispetto alle strisce stesse. Ricordiamo che la legge n. 115/1987 reca precise disposizioni per la fornitura gratuita agli assistiti affetti da diabete mellito di presidi diagnostici e terapeutici, e che il Dpcm 29 novembre 2001 conferma l'inclusione delle prestazioni in ambito di assistenza integrativa a favore di soggetti affetti da diabete, mentre le successive Dgr del 2013 e 2014 dettano gli indirizzi in materia di prescrizione e dispensazione a carico del Ssr di dispositivi per l'autocontrollo e l'autogestione di soggetti affetti da diabete".
"Con decreto n. 21 del 14 marzo 2016 - proseguono i consiglieri firmatari - il direttore generale dell'area sanità e sociale della Regione, a seguito di ulteriori analisi e valutazioni effettuate dal gruppo di lavoro, con l'obbiettivo di migliorare l'appropriatezza d'uso dei dispositivi di autocontrollo e autogestione del diabete, ha ritenuto inoltre di specificare le differenti tipologie di pazienti diabetici e di ridefinire i quantitativi di strisce reattive per la misurazione della glicemia capillare e di lancette pungidito erogabili a carico del Ssr".
"Date queste premesse - concludono i quattro consiglieri - chiediamo alla Giunta Regionale se intende far modificare il decreto 21 per parametrare il numero di strisce reattive e le lancette pungidito a quello previsto dalle regione della Lombardia e se, come previsto negli obiettivi dell'articolo 2 della legge regionale 24/2011 sulle norme per la prevenzione, la diagnosi e la cura del diabete mellito dell'età adulta e pediatrica, investire attenzione e risorse sulla tecnica della microinfusione di insulina e sui misuratori di glicemia sottocutaneo oltre a quanto di innovativo sia proposto dalla tecnologia, per abbattere il rischio di malattie e sue complicanze, ma soprattutto il perseguimento di un buon livello di qualità e durata della vita dei soggetti affetti da malattia diabetica".
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