Quotidiano | Categorie: Fatti

Regione Veneto, Antonio Guadagnini: "C'è una regia dietro i casi Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, i giornali non lo dicono". Ma non solo loro...

Di Piero Zanin Giovedi 4 Maggio 2017 alle 12:20 | 0 commenti

 

"Il tracollo delle due banche non è dovuto solo alle decisioni sbagliate del Cda della Banca Popolare di Vicenza, che pure ha fatto disastri, ma anche ad una regia più alta che non ha fatto nulla per evitarlo, i fatti parlano chiaro". Inizia così il lungo e duro intervento del consigliere regionale Antonio Guadagnini (Siamo Veneto) davanti all'assemblea riunitasi l'altra sera a palazzo Balbi. Un intervento-lettera che, secondo alcune indiscrezioni, il consigliere non sarebbe riuscito a far pubblicare da alcuni giornale, nemmeno pagando. 

Davanti ai colleghi Guadagnini legge, perchè “voglio essere preciso” spiegherà, ed elenca i fatti, tutti già noti, che hanno danneggiato i risparmiatori di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Undici minuti di discorso che raccontano la “tempesta perfetta” che ha coinvolto i due istituti e le discrepanze nei controlli tra Bce e Banca d'Italia, oltre al disegno, favorito dalla figura di Gianni Zonin, di unire le due popolari. Un progetto che, neanche a dirlo, ha danneggiato i risparmiatori. “Nel 2013 Veneto Banca e Popolare - racconta Guadagnini- vennero esaminate dalla Banca d'Italia, che promosse l'istituto vicentino mentre chiese il cambio del consiglio di amministrazione di Veneto Banca promuovendo la fusione proprio con BPVi. Nel 2014, la Bce analizzò 120 istituti di credito, tra cui le due banche, dando risultati opposti. Fortunatamente il Cda di Veneto Banca pur dando le dimissioni si rifiutò di intraprendere il percorso di fusione, forse conoscendo il vero stato della Popolare.”

Le prove a sostegno delle tesi espresse da Guadagnini non finiscono ma, anche cronologicamente, arrivano in tempi più recenti: “Nel 2015 il governo Renzi, impone per decreto la trasformazione di tutte le banche popolari in Spa, in realtà le due venete sono le uniche a doverlo ancora fare... e per questo serve un aumento di capitale di un miliardo e mezzo per la Popolare di Vicenza e di un miliardo per Veneto Banca. A quel punto partono le spettacolari perquisizioni della guardia di finanza, Veneto Banca è la prima e solo un anno dopo tocca alla Popolare di Vicenza. In quel lasso di tempo la fiducia dei risparmiatori coinvolti nell'aumento di capitale crolla solo per il primo istituto, che sembra sempre più spinto ad unirsi alla banca vicentina.”

Nel suo intervento inoltre Guadagnini fa notare come il Consiglio di Stato abbia bloccato le manovre attuative volute da Banca d'Italia per il passaggio a Spa e come la legge sia stata bloccata. “La Popolare di Sondrio, che ha atteso fino all'ultimo, resta ad esempio ancora un credito cooperativo”. Sotto accusa finisce anche il periodo della moralizzazione e il fondo Atlante. “Le operazioni di salvataggio nell'era della moralizzazione e con i nuovi Cda - conclude Guadagnini - hanno favorito i grandi azionisti del Fondo come la banca Intesa San Paolo, che ha aumentato la raccolta proponendosi ai risparmiatori in fuga dai due istituti veneti.”... Nel video l'intervento completo.


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