Caccia, Zanoni: “Tra incidenti, abusi e bracconaggio, una stagione venatoria da incubo. Zaia cosa intende fare per tutelare i propri cittadini?"
Mercoledi 15 Febbraio 2017 alle 16:59 | 0 commenti
"Tra incidenti di caccia, abusi ed episodi di bracconaggio, anche in questa stagione venatoria non ci siamo fatti mancare niente: da chi spara agli uccelli e colpisce un quadro elettrico dell'alta tensione lasciando al buio un'intera frazione, a chi abbatte gli ibis Eremita, solo per fare due esempi. Lo scorso 9 febbraio si è conclusa la stagione di caccia come da calendario venatorio 2016/2017 ed è perciò tempo di bilanci. Stando ai dati di cronaca risulta essere tra le peggiori mai viste" spiega in una nota il Consigliere regionale Andrea Zanoni (Partito Democratico), primo firmatario di un'interrogazione sottoscritta anche dal Capogruppo democratico Stefano Fracasso, dai colleghi del Gruppo PD Bruno Pigozzo, Piero Ruzzante, Orietta Salemi e da Cristina Guarda (AMP).
"Visto che un numero crescente di cittadini denuncia il mancato rispetto delle norme di sicurezza come intende rispondere, con i fatti e non a parole, la Giunta Zaia? Il dossier dell'associazione Vittime della caccia conferma la nostra regione come la più pericolosa, sia per i civili che per i cacciatori, con sei feriti". "Nell'interrogazione - afferma Zanoni - vengono citati i fatti di cronaca registrati nei cinque mesi di caccia dell'ultima stagione, un elenco corposo con ben 48 episodi. Evidentemente sono solo la punta dell'iceberg di quello che accade nelle campagne del Veneto. Ne emerge una situazione preoccupante di rischio per i cittadini e per la fauna protetta: cacciatori distratti che si sparano tra di loro o tra le case, ciclisti impallinati, cercatori di funghi feriti, uno dei quali perderà per sempre un occhio, una bambina sfiorata da una rosa di pallini, cani uccisi o gravemente feriti da cacciatori, cittadini in rivolta per gli spari tra le case, guardie venatorie minacciate di morte, un paese al buio per un colpo che ha messo fuori uso i quadri elettrici dell'alta tensione, specie in via di estinzione come gli Ibis eremita abbattuti nel Vicentino e Veronese, falchi abbattuti, traffici illegali di fauna protetta e altro ancora. Non dimentichiamoci che contro l'Italia è stata aperta una procedura per violazione della Direttiva Ue "Uccelli", la 147/2009/UE, a causa del bracconaggio, un fenomeno assai preoccupante visto che il Piano nazionale del ministro dell'Ambiente vede due punti caldi proprio nella nostra regione, nella Pedemontana Veneta e nel Delta del Po".
"Ad aggravare la situazione - aggiunge Zanoni - è arrivata la legge sul nomadismo venatorio, approvata a giugno 2016 e impugnata dal Governo ad agosto che ha comportato la possibilità per molti cacciatori di muoversi praticamente nell'anonimato in tutto il territorio regionale, senza essere soci dell'Ambito Territoriale di Caccia frequentato, con tutte le conseguenze del caso. Purtroppo l'ultraliberismo venatorio della maggioranza Zaia, con troppe leggi e leggine fatte su misura per accontentare la lobby più estremista dei cacciatori, ha creato un clima dove i cacciatori più arroganti si sentono padroni del mondo, anche in casa d'altri. L'elenco è lunghissimo: appostamenti precari, appostamenti fissi, nomadismo venatorio, caccia da natante, caccia al cormorano, alle nutrie, caccia tutto l'anno col pretesto dell'addestramento cani, demolizione a fini venatori del Parco Colli e Lessinia, proroga del vecchio Piano venatorio senza approvare il nuovo, sanzioni da 3600 euro per chi disturba i cacciatori. A chiudere il cerchio, le ultime proposte di legge della maggioranza che a parole inaspriscono le sanzioni per chi commette abusi, ma nei fatti non cambiano nulla rendendo pressoché inapplicabili queste norme a chi esercita la caccia tra le case in violazione delle distanze di sicurezza. È solo fumo negli occhi per i veneti. Liberalizzare la caccia, distruggere i pochi parchi che abbiamo in Veneto, sanzionare i cittadini che protestano: ma è questa l'autonomia che ha in mente Zaia?".
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