Bartelle (M5S) "Il Piano regionale delle rinnovabili è poco coraggioso. Un’altra occasione persa"
Giovedi 9 Febbraio 2017 alle 17:45 | 0 commenti
"L'adozione del Piano regionale ‘dell'aria' rappresenta l'ennesima occasione persa, un documento che approva con grave ritardo una risoluzione europea del 2012, in prossimità della scadenza dell'impegno di riduzione delle emissioni delle polveri sottili nell'atmosfera, previsto entro il 2020". Questo il commento, affidato ad una nota, della consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Patrizia Bartelle che "rileva come siamo davvero agli sgoccioli rispetto ad un progetto ambizioso che doveva eliminare gli incentivi alla produzione di energia, dato che queste agevolazioni portano in dote anche numerosi effetti negativi sull'ambiente; per fare alcuni esempi in merito, cito le centrali a biomasse e quelle idroelettriche.
Il testo approvato non è coraggioso, perché doveva imporre soluzioni tecnologicamente avanzate per le fonti rinnovabili, a difesa del territorio, ma soprattutto a tutela della salute dei cittadini, aspettative, queste, tutte puntualmente disattese". "Una battaglia - sottolinea l'esponente Pentastellata - se non già persa, quantomeno tutta in salita, che vede in prima linea, sempre più spesso, soli ed isolati, singoli comitati spontanei di cittadini, come quelli di Rovigo ed Adria, che stanno lottando per la salvaguardia degli alberi. In queste ultime settimane, si è tanto parlato di qualità dell'aria, di smog e di PM10, e sappiamo come le piante siano un prezioso strumento naturale per il contenimento del livello di inquinamento dell'aria. In tanti Comuni, si sta procedendo alla piantumazione di alberi, tuttavia ad Adria, solo per fare un esempio, in controtendenza, si stanno tagliando alberi, penso all'area antistante le scuole Arcobaleno, il piazzale del teatro o la zona verde di Corte Guazzo, cofinanziata dalla Regione e ora in totale stato di abbandono". "A dire il vero - spiega la consigliera regionale - uno strumento normativo in vigore imporrebbe ai comuni con oltre 15mila abitanti di piantare un albero per ogni nato. Si dovrebbe vigilare e procedere ad un censimento del verde pubblico, piantumare ogni volta che si abbatte, e invece nulla di tutto questo". "La battaglia per l'ambiente - conclude Patrizia Bartelle - è per il nostro futuro. Soprattutto in una delle zone più inquinate d'Europa, come la Pianura Padana, la tutela e la salvaguardia dell'ambiente dovrebbero essere considerate da tutti una priorità assoluta, senza distinzione di colore politico, ed invece questo purtroppo non succede".
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