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Armi negli ospedali, Zanoni (PD): "In arrivo la ‘legge Beretta’ da parte di una maggioranza schizofrenica e berlatizzata"

"Il comportamento della maggioranza è schizofrenico e il regolamento che permetterà l'accesso con armi negli ospedali ma non in Consiglio regionale, che di fatto sarà escluso dall'applicazione del regolamento, ne è la riprova. Avanti così, al servizio di Berlato, con sprezzo del ridicolo". Andrea Zanoni, esponente del Partito Democratico a Palazzo Ferro Fini si esprime così alla vigilia della seduta di domani, dove si voterà il ‘Regolamento sulle modalità di accesso e di permanenza nelle sedi istituzionali della Regione del Veneto, degli enti del servizio sanitario regionale, degli enti strumentali e degli organismi sottoposti a controllo e vigilanza della Regione'.

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Coldiretti Vicenza: Da oggi al 10 marzo corso di formazione per giovani agricoltori ad Asiago

ArticleImage Da oggi fino a venerdì 10 marzo i giovani agricoltori di Coldiretti Vicenza e Verona saranno protagonisti di un corso di formazione "AutoImp&Web Landscape" per dirigenti d'azienda e neoimprenditori. Tre giorni di ritiro sull'Altopiano di Asiago in provincia di Vicenza per approfondire dinamiche di strategia aziendale, rete territoriale con particolare riferimento al web. Docenti esperti guideranno gli utenti in lavori di gruppo e prove di sopravvivenza all'esterno per verificare la capacità di fare squadra e la gestione delle emergenze. Durante il seminario sarà presente per una testimonianza diretta Martino Cerantola, presidente di Coldiretti Veneto.

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Paolo Benvegnù: "Pedemontana Veneta: la misura è colma!"

ArticleImage Luca Zaia annuncia la decisione della regione di investire 300 milioni di euro, per garantire la prosecuzione dei lavori per la Pedemontana Veneta. Lo fa nel suo solito stile trionfalistico millantando vantaggi che non ci sono. Infatti, stando a quanto recita il comunicato stampa fimato dal segretario regionale di Rifondazione Comunista Paolo Benvegnù, chiede ai contribuenti di mettere mano al portafoglio per un'opera che nel tempo, come è accaduto per tutte le "Grandi Opere" - esempi paradigmatici la Tav e il Mose - ha visto crescere esponenzialmente i costi e ridurre le aspettative. Dal progetto si sono sfilati gli investitori istituzionali che avrebbero dovuto garantirne il finanziamento, dalla Banca europea degli investimenti alla Cassa Depositi Prestiti.

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Diabete mellito - Negro, Casali, Conte e Bassi: “Perché il Veneto che si autodefinisce virtuoso non sostiene in toto chi ne è affetto?”

ArticleImage "Perché la Regione del Veneto, che si autodefinisce "virtuosa", non sostiene le persone afflitte da diabete mellito, così come avviene già in altre realtà regionali italiane come la Lombardia?". Questa la richiesta esposta in una interrogazione alla Giunta presentata ieri dai consiglieri regionali Lista Tosi e Veneto del Fare Giovanna Negro, Stefano Casali, Maurizio Conte e Andrea Bassi.
"Su segnalazione pubblica attraverso i media - spiegano i consiglieri - è stata messa in evidenza la differenza di trattamento che il malato diabetico del Sistema sanitario regionale Veneto ha rispetto all'utente del Ssr Lombardia, in quanto in Veneto vengono messe a disposizione un numero inferiore di strisce reattive, oltre che un numero ulteriormente inferiore di lancette pungidito rispetto alle strisce stesse. Ricordiamo che la legge n. 115/1987 reca precise disposizioni per la fornitura gratuita agli assistiti affetti da diabete mellito di presidi diagnostici e terapeutici, e che il Dpcm 29 novembre 2001 conferma l'inclusione delle prestazioni in ambito di assistenza integrativa a favore di soggetti affetti da diabete, mentre le successive Dgr del 2013 e 2014 dettano gli indirizzi in materia di prescrizione e dispensazione a carico del Ssr di dispositivi per l'autocontrollo e l'autogestione di soggetti affetti da diabete".

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8 marzo, Ciambetti: "Il ruolo delle donne sempre più grande ma tutti dobbiamo combattere violenze, soprusi, discriminazioni che non mancano nelle nostre città"

ArticleImage "Una festa certo, ma anche l'occasione per riflettere sulla condizione femminile, sulla violenza, le disparità e ingiustizie" Il presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti saluta così - con una nota -  l'8 marzo "quando pur tra mille difficoltà - ha detto Ciambetti - è chiaro che le donne stanno assumendo un ruolo sempre maggiore rilevanza nella nostra società, nel mondo della scuola, della ricerca, come nell'impresa. Non possiamo poi dimenticare come le donne siano ancora oggi l'asse portante della famiglia in anni in cui nelle famiglie gravano sempre maggiori e pesanti problemi. A tutte le donne non solo un generico grazie ma anche l'impegno che tutti dobbiamo condividere per combattere violenze, soprusi, discriminazioni che non mancano purtroppo anche nelle nostre città - ha concluso Ciambetti - La battaglia più difficile si deve compiere nell'intimo delle coscienze, nell'educazione al rispetto. E non è una battaglia facile, ma bisogna avere il coraggio di combatterla".

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Rischio idrogeologico, indagine storica sulle acque del vicentino

ArticleImage Il recente sopralluogo al cantiere dei lavori per la realizzazione del bacino di monte per la laminazione delle piene del fiume Agno-Guà a Trissino, è stata l'occasione per ricordare che la Regione insieme ai geografi dell'Università di Verona ha realizzato un'indagine che chiarisse le vicende passate dei territori vicentini che avrebbero potuto essere destinati a casse di espansione per la mitigazione del rischio idrogeologico. Il lavoro, raccolto nel volume "Acque di Terraferma: il Vicentino" (ed. Marsilio) a cura di Sandra Vantini e Lucia Masotti, insieme ai progetti relativi ai bacini di laminazione illustra le dinamiche che nei secoli hanno segnato il rapporto tra comunità e fiumi, tra montagna e città, tra Terraferma e Repubblica Serenissima, fino ai primi decenni del ventesimo secolo. Carte storiche e relazioni dei tecnici del passato sono messi a confronto con il territorio attuale, le sue prospettive e le problematiche esistenti.

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Il fondo Atlante in trappola, "tradito" da BPVi e Veneto Banca è al bivio: aderire a Codacons o (ri)mettere in cassa la transazione da 600 milioni di euro, se ci sono ancora...

ArticleImage Fino a poco tempo si faceva riferimento ai circa 200.000 soci complessivi delle due ex Popolari Venete parlando di soci "traditi" dalle vecchie gestioni di Banca Popolare di Vicenza made in Gianni Zonin, "amato" da Bankitalia e ancora  a piede libero, e di Veneto Banca guidata da Vincenzo Consoli, "odiato" da Palazzo Koch che di certo per il suo lungo arresto ai domicialiari non si è certo disperata. Ebbene ora a quei 200.000 soci si sta per aggiungere il Fondo Atlante, per il quale il suo vate, il "prof" Alessandro Penati prometteva alle banche sottoscrittrici, in primis Unicredit e Intesa, e a chi ci ha messo, tanti, altri soldi, come la "postale" Cassa Depositi e Prestiti, un rendimento del 6% prima di scoprire i dati terribilmente "truccati", da film dell'orrore ha detto, anche nell'era successiva a quelli degli autori originari del disastro veneto.

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Moretti: “Zaia mette le mani nelle tasche dei veneti per rimediare ai suoi errori”

ArticleImage "Il punto più basso il Governatore del Veneto lo ha raggiunto oggi sulla Pedemontana: per tentare di mettere una toppa ai suoi gravi errori, che hanno portato a ritardi e costi lievitati, Luca Zaia pensa bene di risolverla mettendo le mani nelle tasche dei veneti. Sembra una barzelletta, ma purtroppo è la verità: il Presidente ha deciso che a pagare la Pedemontana saranno i veneti attraverso l'aumento dell'Irpef e cancellando tutte le esenzioni dei pedaggi per i residenti, che pure erano previste nel contratto iniziale. La verità è che fino ad ora i soldi li ha messi solo il governo: oltre 600 milioni senza i quali l'opera non sarebbe mai partita". Lo dice, attraverso una nota ufficiale, la Consigliera regionale del Partito Democratico Alessandra Moretti.

 

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Massimiliano Barison: “Pagare subito gli espropriati e avanti con il completamento dell’opera”

ArticleImage Dopo l'intervento in Consiglio del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, per presentare ai Consiglieri regionali le strategie sulla Pedemontana Veneta interviene, attraverso una nota ufficiale,  il Capogruppo di Forza Italia, Massimiliano Barison. "La Pedemontana è un'opera strategica per il territorio e la più importante opera pubblica attualmente aperta in Italia. L'infrastruttura, pur tanto indispensabile per l'economia locale, ha subito gravi ritardi tanto da rischiare di diventare la nuova incompiuta veneta. L'intervento della Regione, presentato oggi dal governatore, scongiura proprio questa eventualità".

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Pedemontana Veneta: gli interventi dei consiglieri regionali alla comunicazione del presidente Zaia

ArticleImage Dopo le dichiarazioni del presidente della Regione, Luca Zaia, che ha presentato la proposta della Giunta per superare l'attuale fase sulla Pedemontana Veneta, proposta che verrà vagliata opportunamente nelle competenti Commissioni consiliari, i rappresentanti dell'opposizione e della maggioranza hanno preso la parola per commentare immediatamente la comunicazione del presidente Zaia. Stefano Fracasso (Pd) ha parlato della Pedemontana come di una "ferita aperta da sanare. Dal 2009 ad oggi sono state presentate in Consiglio ben 37 tra interrogazioni e mozioni che chiedevano trasparenza su questo project che era stato definito necessario per non mettere le mani nelle tasche dei Veneti. Oggi il presidente Zaia ci dice che dobbiamo applicare la leva fiscale per sanare una ferita aperta, ma tra le righe ammette che l'aumento dell'addizionale Irpef servirà anche per finanziare altre opere: in realtà qui stiamo per approvare un altro bilancio". 

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Laura Puppato: “I muri sono un fallimento, serve lotta alla povertà e investimenti in sicurezza”

ArticleImage "Gli alti muri di protezione nei quartieri sono un panorama normale negli Stati del Sud America, ma non lo sono né lo devono diventare nelle nostre città, ne risulterebbe affermare una sconfitta per il senso civico e di comunità che perderemmo in cambio di una parvenza di sicurezza che diventa prigionia, riluttanza a farsi partecipi della società ". Lo dice Laura Puppato, commentando gli articoli usciti sul muro costruito 6 anni fa a Treviso.

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